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Cimbri, Unipol: "Sud, servono investimenti per infrastrutture, hub per transizione pragmatica: basta ideologie"

Carlo Cimbri, Presidente Unipol: "Occorre che si ridefiniscano e si semplifichino regole e soprattutto si favoriscano i tempi". L'intervista a Il Giornale d'Italia:

18 Marzo 2023

Carlo Cimbri, Presidente Unipol, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Normalmente di finanza si parla al Nord, si parla in Europa, si parla oltreoceano, raramente se ne parla al Sud. Gli spunti più interessanti penso siano il fatto che mi pare che qualcosa stia cambiando, perlomeno nella consapevolezza che un tema come lo sviluppo di un'intera regione – o macroregione, come potrebbe essere il Sud Italia – non è semplicemente un fatto di soldi che devono arrivare da qualche parte, ma è un problema più complesso. È un problema di come far sì che questi soldi diventino investimenti, che diventino investimenti finalizzati a creare infrastrutture, e quindi conseguentemente ad attrarre investimenti privati, capitali che poi consentono la creazione di imprese, che conseguentemente creano il lavoro, generano sviluppo e valore aggiunto. Per fare questo occorre che si ridefiniscano e si semplifichino regole e soprattutto si favoriscano i tempi, cioè si tenga presente che per lo sviluppo di un Paese – e di una macroregione – occorre una pluralità di elementi che consentano di creare i presupposti affinché le cose possano succedere. Al Sud non mancano le idee, non mancano giovani che hanno voglia di impegnarsi, non manca neanche la possibilità di avere una formazione di alto livello. Occorre però tutta una serie di altri presupposti. Mi pare che oggi se ne stia parlando in maniera concreta".

Guerra in Ucraina? Paghiamo il prezzo dell'instabilità

Riguardo alla guerra in Ucraina, ha aggiunto: "Qualsiasi conflitto ha due possibili soluzioni: uno è il prevalere di una parte sull'altra, e quindi la sconfitta di uno dei due contendenti e la vittoria dell'altro, oppure la mediazione, che tenga conto delle reciproche ragioni e trovi un punto d’intesa che possa essere equilibrato. Penso che l'Europa e i Paesi che ne fanno parte stiano pagando il prezzo maggiore dell’instabilità che produce un conflitto alle porte di casa, l'incremento dei costi dell'energia è una delle derivate di questa situazione. Ritengo che prima o poi un punto di mediazione dovrà essere trovato". 

Transizione ecologica? Serve pragmatismo. Sud, hub per fonti alternative 

Infine sul tema transizione ecologica: "La transizione ecologica è un punto principale della strategia di politica economica della Comunità europea. A mio avviso occorre però inquadrare il tema della transizione ecologica da un punto di vista meno “ideologico” e “politico”. Occorre tradurre questo tema in qualcosa di più pragmatico e realizzabile. Quando la transizione ecologica si correla alla maggiore autonomia energetica, ecco allora che si saldano due interessi e si concentrano le risorse. La guerra in Ucraina ha fatto percepire in maniera concreta come l'autonomia energetica sia un tema centrale per lo sviluppo di un paese e per la sua indipendenza. Il tema dello sviluppo delle fonti alternative diventa un tema centrale. In tal senso il Sud è potenzialmente il maggior polo d'Italia dove si può concentrare la produzione di energie alternative, che vanno anche nella direzione del futuro più sostenibile, ma che concretamente oggi rappresenta un asse strategico fondamentale, una priorità strategica fondamentale per il nostro Paese"

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