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Ermete Realacci, Fondazione Symbola: "Energia rinnovabile, non è stata al centro della campagna elettorale. Un errore"

Ermete Realacci, promotore del Manifesto di Assisi e presidente Fondazione Symbola: "Guerra Russa-Ucraina, Svezia e Finlandia hanno chiesto di entrare nella Nato: questa è paura"

03 Ottobre 2022

Ermete Realacci, promotore del Manifesto di Assisi e presidente Fondazione Symbola, nell'ambito della presentazione del Manifesto di Assisi a Roma ha commentato:

"Caso unico nel mondo, messe insieme imprese, associazioni, culture, saperi in nome di una risposta comune alle crisi, soprattutto a quella climatica. Purtroppo è arrivata la pandemia, la guerra e la crisi energetica. L’idea di base è affrontare con coraggio queste crisi, a cominciare da quella climatica, è necessario ed è anche un’occasione per costruire un’economia che, essendo a misura d’uomo, è capace di competere, di produrre lavoro e un’economia migliore. Se noi nel passato avessimo fatto più impianti rinnovabili, oggi avremmo un’energia meno cara e saremmo più liberi e indipendenti, come ha ricordato l’AD di Enel Sarace. 

Un’Italia che fa l’Italia può scommettere sull’innovazione, sulla qualità e sulla bellezza per costruire un’economia che da’ risposte all’oggi e non compromette il futuro. 

Riguardo le aspettative sul nuovo governo, come diceva una canzone “lo scopriremo solo vivendo”. I temi affrontati in questa giornata non sono stati al centro della campagna elettorale, io penso sia un errore. Non si affrontano le emergenze del presente se non si ha un’idea del futuro, penso che l’idea di futuro debba essere comune. Vedremo le mosse del governo quali saranno. 

Per me è abbastanza chiaro che l’origine del sabotaggio è russa e che la Russia ha fatto un atto intollerabile invadendo un paese e generando una guerra. Bisogna fare di tutto per arrivare alla pace, ma sarà difficile farlo se Putin non si ferma un secondo. 

Può sembrare marginale, a me ha colpito che due paesi nel nord europa, Svezia e Finlandia, mai state nella Nato, anzi la Finlandia aveva un’antichissima tradizione di neutralità, anche la Svezia tutto sommato, hanno chiesto adesso di entrare nella Nato. Questa è la paura che da un passato che non amiamo e che non vogliamo ripetere, nasca una pressione a ricostruire un impero, quello degli zar prima ancora quello prodotto con il comunismo, che non è all’altezza delle sfide comuni che dobbiamo affrontare. 

Io spero che la Russia si fermi presto, accetti dei compromessi e che si torni a ragionare nei temi che abbiamo tutti davanti".

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