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Patrizia Rutigliano, Snam: “Green Washing? La comunicazione deve poggiare su azioni concrete e progetti solidi"

Patrizia Rutigliano a Il Giornale d’Italia: “L'Executive in Corporate Communication della Luiss Business School andrà ad occuparsi in maniera molto dettagliata del rapporto tra sicurezza energetica e transizione energetica. La comunicazione può essere un’arma anche in negativo se non poggia su una solidità di progetti avviati”

15 Settembre 2022

Patrizia Rutigliano, Executive Vice President, Institutional Affairs, ESG Communication & Marketing di Snam, in un’intervista a Il Giornale d’Italia, ha spiegato quali sono gli asset su cui poggia la comunicazione ESG e l’importanza di veicolare la comunicazione nella giusta direzione, basandosi su basi solide e progetti concreti.

Quale sarà il ruolo della comunicazione ESG nell’ambito dell’Executive in Corporate Communication della Luiss Business School? E quali sono gli strumenti che determinano il posizionamento di un’azienda in chiave ESG?

“In seguito agli ultimi due anni, mai cosa fu più utile di un master in ESG. Le tematiche dell’ambiente, quelle sociali e di governance sono state fondamentalmente all’ordine del giorno. Il Master andrà ad occuparsi in maniera molto dettagliata di quello che rappresenta il rapporto tra sicurezza energetica e transizione energetica perché sono due tematiche che allo stato attuale procedono di pari passo. Il sociale è esploso con la pandemia e con la crisi russo ucraina perché c’è il timore che non sia più possibile una transizione giusta, che dovrebbe essere invece molto più equa di quello che si potrebbe in qualche modo prospettare. Molto rilevante anche l’aspetto della governance: dove metto le risorse, come le gestisco e soprattutto quali sono i ruoli che poi tutti gli stakeholder vengono ad assumere. Questo è un elemento importantissimo per dare autorevolezza alle aziende, che ora come ora, in seguito alla pandemia, come sottolinea anche il Trust Barometer di Edelman, sono ritenute le istituzioni più credibili.

Cosa si intende per Green Washing e quanto può essere dannoso costruire un’immagine dell’azienda ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale?

Fondamentale è anche l’impatto comunicazionale. Il Green Washing e comunicazione vanno assolutamente di pari passo, se non c’è consistency non può esserci comunicazione e ovviamente la comunicazione deve parlare di azioni concrete. Faccio l’esempio di Snam, società energetica nella quale con molti colleghi ESG addicted lavoriamo, in cui abbiamo parlato tanto di transizione energetica. Siamo una società infrastrutturale e abbiamo dei business che si occuperanno di fare in modo che al metano vengano sostituite le fonti non fossili come il biometano e come l’idrogeno, parliamo tanto di inclusione e abbiamo una serie di iniziative rilevanti e importanti con degli obiettivi anche di remunerazione per il top management per quello che riguarda l’equality, non solo esclusivamente di genere. Parliamo tanto di benessere per le persone che lavorano con noi. Questi aspetti devono essere strettamente relazionati perché nel momento in cui l’azienda utilizza tutti gli strumenti allo stato attuale a disposizione, che non sono solo quelli tradizionali e digitali ma anche tanto influencer marketing insieme ad altre iniziative più tradizionali come quelle editoriali, puoi farlo solo ed esclusivamente se hai dei progetti reali e concreti sia di business sia di realizzazione del business.

La comunicazione può essere definita un’arma per accelerare la transizione energetica?

La comunicazione può essere un’arma in positivo ma anche in negativo, nel senso che è un’arma con cui ci si fa male se la comunicazione non poggia su una solidità di progetti avviati e con la possibilità di monitorarli nei tempi di realizzazione. I modelli di sostenibilità devono essere perfettamente integrati nei modelli di business, che se non è un business di sostenibilità non ha senso. Dunque la comunicazione è un’arma positivissima nel momento in cui tutto questo c’è e l’azienda naturalmente, senza neanche calcare troppo l’aspetto, evidentemente brilla delle iniziative ESG oriented. Teniamo conto che l’ultimo rapporto di Consob del 2022 diceva che tutti gli investimenti ESG oriented di fatto hanno performato molto meglio rispetto a quelli tradizionali. Evidentemente ormai c’è un tema di sensibilità non solo a livello finanziario”, conclude.

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