07 Luglio 2022
Nando Pagnoncelli Presidente IPSOS Italia, ha spiegato a Il Giornale d'Italia:
"Oggi abbiamo mostrato gli italiani e i francesi allo specchio, rispetto alle rispettive economie. Il dato che cogliamo è che sia italiani che francesi hanno una conoscenza un po' distorta di quelli che sono i settori e l’articolazione delle attività economiche nel proprio paese. C’è un deficit di conoscenza che si traduce anche negli atteggiamenti nei diversi paesi, rispetto sia agli elementi su cui intervenire, sia rispetto ai temi energetici e alle possibilità di collaborazione futura.
Gli italiani tendono ad avere uno sguardo un po' più severo nei confronti del loro paese, rispetto a quanto non lo abbiano i francesi, sia sulle politiche inclusive in particolare con riferimento alla parità di genere e dei disabili sui posti di lavoro, l’altro aspetto importante è che emerge una preoccupazione più larga e diffusa rispetto alla Francia sull’approvvigionamento energetico. Ci sentiamo messi più in difficoltà sul conflitto in Ucraina.
Infine, dal punto di vista delle prospettive di collaborazione tra i due paesi, avvertiamo un po' di asimmetria. Gli italiani ritengono che il rapporto con la Francia sia più competitivo, che non collaborativo; per i francesi c’è, invece, uno sguardo un po' diverso. L’Italia paga un po' pegno rispetto all’acquisizione di aziende italiane da parte delle aziende francesi. Molto spesso parlare di shopping non agevola la collaborazione tra i due paesi.
Ultimo elemento è il trattato del Quirinale, conosciuto da una minoranza sia di italiani che di francesi: Però quando raccontiamo di cosa si tratta agli intervistati, cogliamo molti aspetti positivi e un atteggiamento di grande ottimismo rispetto alle possibilità di collaborazione tra i due paesi.
Per quanto riguarda il nucleare, dal punto di vista energetico è una sorpresa. Le preoccupazioni rispetto all’approvvigionamento energetico hanno portato gli italiani ad essere più favorevoli al nucleare, di quanto non avessimo registrato fino a poco tempo fa, prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina. Oggi la maggioranza relativa, non assoluta, ritiene che sia utile puntare ad un nucleare sicuro, ma c’è ancora un 38% che si esprime negativamente e pensa che si debba scongiurare che entri in Italia. In Francia, invece, paese con una tradizione nucleare da molto tempo, il 53% è favorevole al nucleare. Attenzione, il 28% dei francesi si esprime negativamente nei confronti del nucleare".
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