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Fondazione Laureus, Daria Braga: "Lo sport è uno strumento potente ma deve essere inserito in un contesto psicoeducativo"

Daria Braga, Direttore Laureus Sport for Good, a Il Giornale d'Italia: "Lavoriamo nelle più grandi periferie che sono i contesti più difficili, accogliamo nelle nostre attività bambini che provengono da famiglie complicate e che hanno diversi tipi di fragilità"

03 Maggio 2022

Daria Braga, Direttore Laureus Sport for Good, in occasione della presentazione del progetto di Sailracing con Fast and Furio Team, ha affermato a Il Giornale d’Italia: “Fondazione Laureus nasce dall’ispirazione di Mandela nel 2000. Mandela diceva che lo sport ha il potere di cambiare il mondo ed è più forte dei governi e quindi diciamo che questo movimento, che si chiama Sport for Good nel mondo, ha come obiettivo lo sport per lo sviluppo. In particolare, lavoriamo nelle più grandi periferie che sono i contesti più difficili, accogliamo nelle nostre attività bambini che provengono da contesti difficili e famiglie complicate e che hanno diversi tipi di fragilità.

Lo sport è un potente strumento ma deve essere inserito all’interno di un contesto psicoeducativo per poter esprimere al massimo la sua capacità trasformativa. Abbiamo delle reti che costruiamo insieme alle scuole e alle società sportive, inseriamo gratuitamente i bambini nella società sportiva e li seguiamo con gli psicologi dello sport, facendo molta formazione agli allenatori. La formazione è estremamente importante per dare competenze relazionali, che servono per gestire tutte quelle problematiche che i bambini portano in campo e che sono tante e oggi dopo tutti questi anni in cui è mancata la relazione, lo sport, il contatto, sono aumentate.

Con questo tipo di approccio lo sport può dare moltissimo. Furio, come tanti nostri ambasciatori sportivi di cui ci avvaliamo per promuovere il valore dello sport, sono anni che ci segue con la sua attività. Quest’anno abbiamo allargato, grazie ad Arca abbiamo inserito non solo Furio ma tutta la barca come nostra ambasciatrice e abbiamo costruito insieme ad Arca a Napoli un progetto triennale grazie anche alla collaborazione con il Circolo della Vela ed è stato importantissimo, Napoli è una città che ha delle evidenti fragilità, con dei rischi di esclusione sociale molto forti e la vela è uno strumento molto potente”, conclude.

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