23 Novembre 2025
Israele ha attaccato nuovamente il Libano. Dopo i raid delle scorse settimane sul sud del Paese, nei quali almeno 20 persone avevano perso la vita, oggi le Idf hanno condotto una nuova serie di attacchi sulla periferia sud di Beirut, con l’obiettivo di "colpire il Capo di stato maggiore di Hezbollah", Ali Tabatabai. Secondo l’emittente Channel 12, questi sarebbe stato ucciso. Il bilancio di questo raid conta almeno 10 morti e 20 feriti. Come riportato da alcuni media locali, le vittime non sarebbero componenti di Hezbollah come riferito dalle Idf, ma civili.
L’attacco è avvenuto a Dahiyeh, roccaforte storica del movimento filo-iraniano, e rappresenta il primo bombardamento israeliano su Beirut degli ultimi cinque mesi. Stando alle informazioni provenienti da fonti militari e media israeliani, l’operazione sarebbe stata approvata direttamente dal primo ministro Benjamin Netanyahu, su indicazione del ministro della Difesa e del Capo di stato maggiore dell’IDF.
Le autorità israeliane hanno descritto l’azione come un attacco “mirato” contro un esponente chiave di Hezbollah, ribadendo la volontà di Tel Aviv di agire "in ogni momento e luogo" per garantire la propria "sicurezza nazionale". Axios riferisce che gli Stati Uniti non sarebbero stati informati dell’operazione "in anticipo, ma immediatamente dopo il raid".
Dopo aver appreso la notizia degli attacchi israeliani, il presidente libanese Joseph Aoun ha rivolto un appello urgente alla comunità internazionale affinché intervenga per frenare gli attacchi israeliani sul territorio libanese. In un comunicato, il capo dello Stato ha invitato le istituzioni globali ad "assumersi le proprie responsabilità e intervenire con serietà e forza per porre fine agli attacchi contro il Libano".
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