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Furto al Louvre, Abdoulaye N alias “Doudou Cross Bitume" con 15 precedenti penali, nel 2010 acrobazie con moto da cross postate sui social - VIDEO

L’uomo, 39 anni, figlio di un immigrato maliano con 23 figli avuti da tre mogli, è tutt’altro che un criminale da film: alle spalle una lunga serie di piccoli reati, ben 15, tra spaccio, furti e lavori saltuari

07 Novembre 2025

Circolano sui social i video di uno dei ladri arrestati per il furto al Louvre, Abdoulaye N., che con il soprannome diDoudou Cross Bitumenel 2010 postava le immagini delle sue acrobazie in moto da cross per le vie di Parigi. Abdoulaye, alle spalle 15 precedenti penali tra spaccio e piccoli furti, tassista abusivo, è considerato dagli inquirenti francesi uno degli ultimi anelli della catena di comando che ha operato lo spettacolare furto.

Furto al Louvre, Abdoulaye N alias “Doudou Cross Bitume" con 15 precedenti penali, nel 2010 acrobazie con moto da cross postate sui social

È conosciuto su YouTube e TikTok come “la leggenda del motocross”. Oggi, invece, Abdoulaye N., alias “Doudou Cross Bitume”, è conosciuto come uno dei 3 ladri arrestati per il furto al Louvre. L’uomo, 39 anni, figlio di un immigrato maliano con 23 figli avuti da tre mogli, è tutt’altro che un criminale da film: alle spalle una lunga serie di piccoli reati, tra spaccio, furti e lavori saltuari.

Su internet resta la traccia della sua vita parallela da stuntman urbano: intorno al 2010, Abdoulaye caricava video – ancora visibili oggi – delle sue acrobazie in moto tra la banlieue e gli Champs-Élysées, conquistando migliaia di visualizzazioni e il soprannome di “Doudou Cross Bitume”. Proprio quei filmati, oggi, rimbalzano sui social accanto al suo volto ripreso in manette.

Secondo gli inquirenti, Abdoulaye avrebbe partecipato, insieme al complice Ayed G., all’irruzione nella galleria di Apollo del Louvre. Ma durante la custodia cautelare i due hanno fornito una giustificazione che ha lasciato sconcertati gli investigatori: “ignoravano che si trattasse del Louvre, perché pensavano che il Louvre fosse solo quello dove c’è la piramide, e credevano di entrare in un museo chiuso al pubblico”.

Oltre al furto, dovrà rispondere anche di un vecchio episodio del 2019: la distruzione di uno specchio e della serratura della cella nel commissariato di Aulnay, per il quale sarà processato davanti al tribunale di Bobigny.

Gli inquirenti francesi lo descrivono come un personaggio marginale ma utile, “uno degli ultimi anelli della catena di comando che ha operato lo spettacolare furto”.

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