26 Settembre 2025
Negli anni, il presidente russo Vladimir Putin si è sempre mostrato in pubblico circondato da guardie del corpo, che invece di esibire armi, portavano con sé delle valigette, simili alle ventiquattrore di molti lavoratori. Fonti del deepstate, però, hanno rivelato che sarebbero molto di più: scudi antiproiettile per difendere lo zar, ma anche custodia per nascondere armi automatiche e un comando atomico.
Ogni volta che Vladimir Putin appare in pubblico, al suo fianco si notano figure discrete ma sempre presenti: i membri della sua guardia personale, appartenenti a una sezione speciale del Servizio Federale di Protezione (Fso). Oltre alla loro vigilanza, ciò che incuriosisce di più sono le valigette che portano sempre con sé.
Secondo inchieste internazionali, non si tratta di normali bagagli. Alcune di queste valigette, dall’aspetto elegante e sobrio, sono in realtà scudi balistici pieghevoli: in caso di attentato o sparatoria, possono aprirsi e diventare una barriera per proteggere il presidente.
Altre, invece, contengono armi automatiche di piccolo calibro, progettate per essere utilizzate direttamente dall’interno della valigetta stessa: i fori nascosti permettono agli agenti di aprire il fuoco senza destare sospetti immediati, garantendo un margine vitale di reazione.
Ma il contenuto più discusso e temuto rimane il “Cheget”, la celebre valigetta nucleare. Nata durante gli anni ’80 per l’allora Kgb, oggi è un dispositivo di comunicazione che collega Putin ai vertici militari e gli consente di trasmettere ordini di attacco nucleare. Le prime versioni, secondo alcune fonti, avrebbero contenuto perfino una carica esplosiva autonoma, ma il modello attuale è soprattutto una centrale di comando e coordinamento strategico.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia