26 Settembre 2025
Alta tensione nei cieli di mezzo mondo! Dall’Alaska alla Lettonia, i jet NATO sono decollati a rotta di collo per intercettare aerei russi che si erano avvicinati un po’ troppo ai confini alleati. Coincidenze? Per la NATO, manco per sogno.
Gli americani hanno schierato l’artiglieria pesante: 4 F-16, 4 aviocisterne e un radar volante E-3 si sono messi alle calcagna di due bombardieri Tu-95 e due caccia Su-35 che volavano dentro la zona d’identificazione aerea dell’Alaska.
Intanto in Europa, altri allarmi rossi. Due Gripen ungheresi – parte della missione NATO in Lituania – si sono alzati in volo per intercettare un Su-30, un Su-35 e ben tre MiG-31 russi ai limiti dello spazio aereo lettone.
E Mosca? Non ha preso bene la reazione: il suo ambasciatore a Parigi ha già lanciato l’avvertimento da brividi: “Se abbattete un nostro aereo, sarà guerra". BOOM.
Gli incidenti arrivano a ruota dopo il mistero dei droni tra Danimarca e Svezia, con Copenhagen che valuta di evocare l’Articolo 4 della NATO per “consultazioni urgenti”.
E come se non bastasse, ci si mette pure Trump a soffiare sul fuoco: secondo lui, i cieli vanno difesi a colpi di muscoli. E missili.
La guerra (per ora) è solo di nervi. Ma nei cieli dell’Occidente si vola col dito sul grilletto.
Di Aldo Luigi Mancusi
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