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Gaza City, Netanyahu minaccia: "Intensa operazione di terra, evacuate a sud", distrutti altri grattacieli residenziali, oltre 20 morti dall'alba - VIDEO

Il premier israeliano annuncia una grande offensiva su Gaza City. Bombardamenti devastano le torri di complessi residenziali, decine di morti e feriti, Hamas denuncia “sadismo criminale”

09 Settembre 2025

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato di colpire Gaza City con un'"intensa operazione di terra" da parte delle forze di occupazione di Tel Aviv. Ha inoltre aggiunto, nei confronti della popolazione civile palestinese ancora nell'area, di "evacuare verso sud". Nella notte sono stati distrutti dall'Idf altri grattacieli residenziali nella città e si possono contare almeno 20 morti dall'alba.

Gaza City, Netanyahu minaccia: "Intensa operazione di terra, evacuate a sud", distrutti altri grattacieli residenziali, oltre 20 morti dall'alba

Una nuova pagina di violenza si apre a Gaza City. L’esercito israeliano ha diffuso nelle ultime ore volantini e messaggi sui social ordinando a tutti i residenti di evacuare verso sud, minacciando chi resta di essere ucciso. L’annuncio è accompagnato dalle parole del premier Benjamin Netanyahu, che ha dichiarato di preparare una “intensa operazione di terra” contro la parte settentrionale della Striscia. Se Hamas non deporrà le armi, Gaza sarà distrutta e ridotta in rovina, ha ribadito il ministro della Difesa Israel Katz, confermando l’intenzione di Israele di trasformare Gaza City in un campo di macerie e di spostare forzatamente la popolazione palestinese verso sud, accelerando di fatto l'applicazione del piano "Aurora".

Nelle ultime ore i bombardamenti israeliani hanno preso di mira le torri residenziali, simbolo della vita urbana della città. Tra gli edifici distrutti spicca l’as-Salam Tower, che Hamas ha definito una delle immagini più efferate di sadismo e criminalità. Altri due palazzi, tra cui l’al-Ruya Tower, sono stati rasi al suolo. L’esercito ammette di aver colpito almeno 30 edifici multipiano in una sola giornata, con l’obiettivo dichiarato di svuotare l’area dagli abitanti.

Il bilancio umano è in costante aumento: solo dall’alba i raid hanno provocato almeno 20 morti, mentre ad al-Shati camp, ovest di Gaza City, un attacco contro una casa ha lasciato diverse vittime e oltre 25 dispersi. Fonti locali riferiscono che i feriti e i corpi vengono portati in ospedali già al collasso.

Intanto, in Cisgiordania, l’esercito israeliano ha demolito la casa di Thabet Masalma, prigioniero palestinese accusato di un attentato lo scorso dicembre. L’operazione a Beit Awwa, vicino Hebron, ha scatenato scontri con i residenti: due feriti da proiettili e gas lacrimogeni.

Le minacce israeliane e le distruzioni sistematiche dei quartieri residenziali mostrano una strategia che va oltre la guerra: una vera e propria politica di espulsione forzata, denunciata da Hamas e da organizzazioni umanitarie come un crimine collettivo contro la popolazione civile.

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