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Gaza, anche il Canada si unisce a Francia, Spagna e Germania: lanciati 10 tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia - VIDEO

Secondo quanto riferito dall’esercito israeliano, oggi “120 pacchi di aiuti per Gaza sono stati lanciati da sei paesi, tra cui il Canada. Gli altri cinque sono Giordania, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Germania e Belgio”

05 Agosto 2025

Le immagini diffuse dall'Aeronautica Militare Canadese mostrano pallet di aiuti umanitari, pari a 10 tonnellate, lanciati da un aereo CC-130 Hercules sulla Striscia di Gaza. L'iniziativa si inserisce nel quadro delle operazioni di aviolancio messe in atto da diversi paesi occidentali, tra cui Francia, Spagna e Germania, e mediorientali per far fronte alla carestia dovuta dal genocidio in corso nella Striscia.

Gaza, anche il Canada si unisce a Francia, Spagna e Germania: lanciati 10 tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia

L'Aeronautica Militare Canadese ha dichiarato di aver lanciato quasi 10 tonnellate di aiuti umanitari su Gaza, contribuendo così agli sforzi internazionali per sostenere la popolazione civile colpita duramente dal conflitto e dalle conseguenti difficoltà nell'accesso a beni di prima necessità.

Secondo quanto riferito dall’esercito israeliano, “120 pacchi di aiuti per Gaza sono stati lanciati da sei paesi, tra cui il Canada. Gli altri cinque sono Giordania, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Germania e Belgio”.

Nei giorni scorsi, anche Spagna, Francia e Germania hanno effettuato operazioni analoghe, con aviolanci di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza per un totale stimato di circa 66 tonnellate di rifornimenti. Queste missioni hanno l’obiettivo di mitigare la crisi alimentare che colpisce la popolazione civile, stretta tra i combattimenti e la carenza estrema di risorse per il genocidio che Israele sta commettendo sui gazawi.

Anche l’Italia ha annunciato ufficialmente che prenderà parte a questa iniziativa con i primi aviolanci previsti a partire dal 9 agosto. Il sostegno da parte di Roma arriva in risposta alle richieste umanitarie delle agenzie internazionali e al costante aggravarsi della carestia dovuta al genocidio in corso nella Striscia.

L’Onu, pur riconoscendo lo sforzo dei paesi coinvolti, continua a definire “inefficiente e pericoloso” il metodo del lancio aereo, sottolineando i rischi associati sia per i civili che per l’effettiva distribuzione degli aiuti. Tuttavia, con i valichi di terra bloccati o fortemente limitati, l’aviolancio resta al momento l’unica alternativa praticabile per garantire un minimo di sostegno alla popolazione.

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