14 Giugno 2025
La Repubblica Islamica dell’Iran alza il livello dello scontro con Israele e lo fa con un gesto altamente simbolico e carico di significato: la bandiera rossa della vendetta è stata issata sulla cupola della moschea di Jamkaran, nei pressi della città santa di Qom. Il drappo, ben visibile in decine di immagini diffuse in rete, annuncia l’intenzione di vendetta e rappresenta, nella tradizione sciita, il proposito di versare sangue per riparare un’ingiustizia.
Il gesto arriva all’indomani degli attacchi israeliani che hanno colpito obiettivi sensibili legati all’Iran, in un clima di crescente tensione in tutto il Medio Oriente. Teheran ha già chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, denunciando quanto accaduto come un atto di aggressione e preannunciando una risposta.
Il governo ha affidato il messaggio a un potente simbolo: la moschea di Jamkaran è infatti un luogo di culto speciale per l’Islam sciita. Secondo la tradizione, la moschea fu eretta nel 1003 avanti Cristo da Hassan bin Muthlih Jamkarani, dopo un'apparizione onirica dell’Imam Mahdi, figura messianica centrale nella dottrina sciita. È proprio in quel luogo sacro che la bandiera rossa, segnale di lutto e ritorsione, è stata mostrata nei momenti più gravi per la Repubblica Islamica.
Non è la prima volta che il drappo viene esposto. A gennaio 2020, dopo l’uccisione del generale Qasem Soleimani in un attacco di droni americani, la bandiera venne innalzata con lo stesso rituale. Lo stesso è accaduto nel luglio dello scorso anno, in seguito all’uccisione a Teheran di Ismail Haniyeh, leader di Hamas.
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