27 Marzo 2025
Macron ha annunciato l'invio di 2 miliardi di euro in armi per Kiev con l'obiettivo di "sostenere la resistenza" ucraina contro l'"aggressore russo". Missili anticarro Milan, Mica, Mistral, ma anche veicoli blindati VAB, carri armati AMX 10 RC e un sostanzioso numero di munizioni, compreso anche il sostegno alla produzione ucraina nel settore della difesa. Questo è il concetto di "pace" del presidente Macron.
Zelensky è volato da Macron nella giornata di mercoledì per un incontro bilaterale previo all vertice dei "volenterosi" previsto nella giornata di giovedì. L'obiettivo della cena tra i due leader era "preparare la riunione sulla pace e la sicurezza per l'Ucraina" ma le dichiarazioni fatte da Macron durante la conferenza stampa sono state di tutt'altro tono.
"Dobbiamo continuare a sostenere immediatamente l'Ucraina, è necessario continuare la resistenza", ha affermato Macron prima di annunciare il sostanzioso aiuto che Kiev riceverà dalla Francia: 2 miliardi di euro in armi. Questo vuol dire, tra le altre cose, missili anticarro Milan, missili Mica che equipaggiano i Mirage (già consegnati), missili terra-aria Mistral, ma anche veicoli blindati VAB, carri armati AMX 10 RC e diverse munizioni attivabili sia da terra che da drone. L'aiuto coinvolge anche il sostegno alla produzione militare ucraina dalle aziende di difesa francesi. Il nouveau Napoleon ha poi proseguito attaccando la Russia e indicandola come il "solo aggressore" a cui ha 'intimato' il rispetto "senza precondizioni" della tregua di 30 giorni concordata a Riad tra le delegazioni Usa e ucraina.
La decisione sostanziale su una possibile "forza di rassicurazione" europea, ovvero truppe schierate in Ucraina, verrà -probabilmente- presa o quantomeno discussa nella giornata di oggi nel vertice dei "volenterosi". La possibilità che questa eventualità si concretizzi, però, è molto difficile. Zelensky ha pretesto "sanzioni contro la Russia in vigore finché durerà l'occupazione russa" e ha chiesto anche di esercitare una "diplomazia basata sulla forza" contro la Russia, tuttavia i leader europei ancora tentennano sull'invio di soldati nostrani in territorio ucraino. Ma l'Ucraina non demorde: "Non abbiamo bisogno di una semplice presenza per dimostrare che l'Europa è presente", ha detto il negoziatore ucraino Igor Zhovkva, "Non è la quantità che conta... è anche la loro prontezza a combattere, la loro prontezza a difendersi, la loro prontezza a essere equipaggiati e la loro prontezza a capire che l'Ucraina è una parte inevitabile della sicurezza europea".
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