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Gerusalemme, Netanyahu insiste con “The Greater Israel”: “Io sono la legge e il dolore altrui è necessario per la nostra supremazia”

Durante un discorso a Gerusalemme, Netanyahu ha espresso il suo pensiero rivolto alla volontà e al desiderio di supremazia nazionale, insistendo sul concetto "Israele è sopra tutti, la legge siamo noi". Il Segretario alla Guerra Peter Hegseth ha riformulato lo stesso pensiero dichiarando che " Tel Aviv non ha pietà di nessuno e segue la politica americana"

16 Dicembre 2025

Gerusalemme, Netanyahu insiste con “The Greater Israel” : “Io sono la legge e il dolore altrui è necessario per la nostra supremazia”

Netanyahu, fonte: imagoeconomica

Nel suo ultimo intervento pubblico a Gerusalemme, Benjamin Netanyahu insiste con la linea politica che si scontra col diritto internazionale: la sicurezza e la supremazia dello Stato vengono poste al di sopra di ogni vincolo giuridico, mentre il dolore inflitto ad altri popoli - come quello palestinese, vittima del genocidio -  è presentato come un costo inevitabile. Parole reiterate che alimentano la spinta verso il piano risalente al 1967, chiamato “The Greater Israel”.

Gerusalemme, Netanyahu insiste con “The Greater Israel”: “Io sono la legge e il dolore altrui è necessario per la nostra supremazia”

Nel discorso pronunciato a Gerusalemme il 16 ottobre 2025, l’idea che emerge è quella di una leadership che agisce come se le regole non fossero vincolanti, trasformando la forza in criterio ultimo di legittimità. In questa prospettiva, il potere diventa legge e la sofferenza degli altri una conseguenza considerata accettabile. 

Da anni il governo israeliano mostra un rapporto sempre più conflittuale con le istituzioni internazionali. Le indagini delle Nazioni Unite vengono respinte come “antisemite”, i rapporti delle organizzazioni per i diritti umani liquidati come “propaganda”, mentre le iniziative della Corte penale internazionale sono presentate come strumenti di “guerra politica”. Il messaggio che ne deriva è chiaro: le norme valgono per tutti, tranne che per chi detiene il potere.

Durante un discorso tenuto il 15 ottobre, il Segretario alla Guerra Peter Hegseth ha dichiarato in linea col pensiero del presidente israeliano: "Coloro che si scontrano con noi, trascorreranno il resto della loro breve vita ansiosa sapendo che Israele li darà la caccia e li troverà, e se ne sbarazzarà senza pietà. Questa è la politica americana, questa è la politica di Israele. È la nostra politica a Gaza, in Libano, ovunque intorno a noi."

Il conflitto bellico tra Israele e Hamas dimostra come da tempo il rispetto formale delle regole non venga più considerato. L’occupazione prolungata, la dislocazione di massa e, soprattutto, la violenza genocida vengono manifestate senza ambiguità - in totale trasparenza davanti alle altre potenze globali - all'insegna della realizzazione del "piano folle e delirante" del sionismo: "The grater Israel". 

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