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Ucraina, Putin apre a Trump: "Pronto a parlare di pace, con lui la guerra si evitava", Lavrov: "Italia fuori da negoziati, ha posizioni anti-russe" - VIDEO

"Se non gli avessero rubato la vittoria nel 2020 la crisi emersa nel 2022 in Ucraina si sarebbe potuta evitare", ha detto Putin

24 Gennaio 2025

Il presidente russo Vladimir Putin apre a Trump per discutere della pace in Ucraina: "Faremmo meglio ad incontrarci e ad avere una conversazione pacata su tutte le questioni di interesse sia per gli Usa che per la Russia, sulla base delle realtà odierne. Noi siamo pronti. Ma, ripeto, questo dipende principalmente dalla decisione e dalla scelta dell'attuale amministrazione statunitense. Con l'attuale presidente degli Stati Uniti abbiamo sempre avuto un rapporto commerciale pragmatico ma anche di fiducia. Non potrei non essere d'accordo con lui sul fatto che se fosse stato presidente, se non gli avessero rubato la vittoria nel 2020 la crisi emersa nel 2022 in Ucraina si sarebbe potuta evitare".

Ucraina, Putin apre a Trump: "Pronto a parlare di pace, con lui la guerra si evitava"

Putin ha anche parlato di sanzioni: "Sentiamo parlare della possibilità di introdurre ulteriori sanzioni contro la Russia. Dubito che Trump prenderà decisioni che danneggeranno la stessa economia americana. Non è solo una persona intelligente ma anche pragmatica. E difficilmente riesco a immaginare che saranno prese decisioni che danneggeranno la stessa economia americana. Sia per la nostra economia che per quella americana, prezzi (del petrolio, ndr) troppo alti sono un male perché i produttori all'interno del paese usando risorse energetiche hanno bisogno di produrre altri beni all'interno del paese. E prezzi troppo bassi sono anche molto cattivi perché minano le opportunità di investimento delle aziende energetiche". 

Lavrov attacca l'italia: "Fuori dai negoziati, ha posizioni anti-russe"

Lavrov: "Tenendo conto della posizione anti-russa assunta dall’Italia , non la consideriamo nemmeno come un possibile partecipante a processo di pace, tanto meno come una sorta di 'difensore degli interessi della Russia nell’Ue' che nelle condizioni attuali suona francamente ridicolo".

"Nonostante le dichiarazioni sempre più forti sulla necessità di colloqui di pace, non ci sono oggettivamente azioni pratiche che indichino che Kiev e l'Occidente siano davvero pronti per tali colloqui. Al contrario, continuano le forniture militari occidentali alle forze armate ucraine, si elaborano ultimatum alla Russia, c'è un divieto formale (ucraino) di negoziare e non si risolve la questione della legittimità delle autorità ucraine".

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