02 Dicembre 2025
"Con buona volontà raggiungeremo un accordo con la Siria", purché venga istituita una "zona cuscinetto demilitarizzata da Damasco fino alla zona di confine, comprendendo gli accessi al Monte Hermon e alla sua vetta".
Dopo giorni di pressioni da parte dell'amministrazione trumpiana sulle manovre guerrafondaie di Benjamin Netanyahu contro la Siria, ora il primo ministro israeliano ha "accettato" - costretto dalle volontà dell'alleato Usa - di "raggiungere un accordo con Damasco", dopo che gli ultimi fatti di cronaca hanno visto ancora l'Idf uccidere altri civili siriani. Come sempre però Netanyahu ha concesso un accordo con sue condizioni, precisando che gli israeliano "rimarranno comunque fedeli ai loro principi". La condizione in questione prevede l'istituzione, afferma Netanyahu, di una "zona cuscinetto demilitarizzata" che corra da Damasco fino alla zona di confine e che "comprenda naturalmente anche gli accessi al Monte Hermon e alla sua vetta". Nelle solite parole a buon mercato dell'israeliano, l'obiettivo di questa demilitarizzazione sarebbe la garanzia della "sicurezza dei cittadini israeliani".
Il discorso ufficiale di Netanyahu non arriva a caso, ma segue l'invito (pressante) rivolto a Tel Aviv proprio dal Presidente Usa Donald Trump, ormai alleato del Presidente siriano Ahmad al-Sharaa, che ha chiesto a Netanyahu di mantenere un "dialogo forte e vero" con Damasco. Se da un lato il tycoon abbraccia l'"amicizia" e la partnership dello Stato genocida Israeliano, dall'altro però gli affari lo portano a dover rispettare ottimi accordi con la controparte siriana, sebbene Tel Aviv abbia più volte espresso diffidenza verso i passati legami di al-Sharaa con la militanza islamista. Gli Usa dunque starebbero cercando di tenere a freno il guerrafondaio Netanyahu che, secondo funzionari americani, avrebbe autorizzato le recenti operazioni in territorio siriano senza informare Washington.
L'obiettivo Usa è quello di evitare che l'ingerenza di Netanyahu non solo "interferisca con l'evoluzione della Siria verso uno Stato prospero" - ha detto Trump -, ma impedisca l'avvicinamento di Damasco ai cosiddetti Accordi di Abramo per una maggior stabilità della regione. "Stiamo cercando di dire a Netanyahu che deve fermarsi perché se continua così si autodistruggerà" sono le parole di un funzionario Usa, che prosegue "La Siria non vuole problemi con Israele. Questo non è il Libano. Ma Netanyahu vede fantasmi ovunque".
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