Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Daghestan, attacco in una chiesa ortodossa e in una sinagoga, 17 morti tra cui 15 agenti, Russia: "È terrorismo" - VIDEO

La sinagoga è stata data alle fiamme e due degli aggressori sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco. I responsabili avrebbero gridato: “Allah Akbar”. Tra i morti anche un prete

23 Giugno 2024

Daghestan sotto attacco: una chiesa ortodossa e una sinagoga sono stati presi d'assalto da uomini armati. 17 i morti tra cui 15 agenti, e molti feriti. La sinagoga è stata data alle fiamme e due degli aggressori sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco. Tra i morti anche un prete. Non si sa ancora chi possano esser stati i responsabili, potrebbe trattarsi di ucraini oppure di esponenti legati all'Isis. La Russia ha già parlato di "terrorismo". Lo scorso marzo sono stati arrestati quattro terroristi appartenenti all'Isis proprio in Daghestan. Questi avevano provocato la strage al Crocus City Hall. 

Daghestan, attacco in una chiesa ortodossa e in una sinagoga

Un attacco coordinato contro una chiesa ortodossa, una sinagoga e un posto di blocco, in Daghestan, Russia. Sia la sinagoga che la chiesa si trovano a Derbent, che ospita un'antica comunità ebraica nella regione prevalentemente musulmana del Caucaso settentrionale.

Così il ministero degli affari interni del Daghestan: "Verso le 18:00 a Derbent ignoti hanno sparato contro una sinagoga e una chiesa con armi automatiche. I sospettati sono scappati a bordo di una Volkswagen Polo bianca. Si stanno chiarendo le circostanze dell'attacco".

Dmitry Medvedev ha definito il caso come il "massacro in Daghestan" e un "vile attacco terroristico, come l'attacco a Sebastopoli". "Tutto ciò che è accaduto in Crimea non è stata un'azione militare, ma un vile e atroce attacco terroristico contro il nostro popolo, commesso in una festività ortodossa, come il massacro in Daghestan, compiuto da estremisti. Per noi non c'è differenza tra il regime di Bandera (leader ultranazionalista ucraino durante la Seconda Guerra Mondiale, ndr) e i pazzi fanatici".

Per il leader ceceno Ramzan Kadyrov è statai "una vile provocazione e un tentativo di causare scontro tra religioni". I responsabili "non hanno fede né nazione", sono non-persone "che devono essere uccise sul posto". 

I banditi hanno anche attaccato un posto di blocco nelle città di Derbent e Makhachkala. Nella giornata di oggi è andato in scena anche un attacco a Sebastopoli, in Crimea. Ira di Mosca che attacca Washington: "È colpa loro".

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti