05 Agosto 2023
La petroliera chimica russa Sig è stata colpita nella notte da droni marini ucraini nello stretto di Kerch, sul ponte della Crimea: la nave è stata danneggiata, ma l’equipaggio, come riferito all’agenzia russa Tass dal Marine Rescue Coordination Center, è stato messo in salvo.
"Possiamo dire che la petroliera è stata danneggiata nello stretto stesso, solo da sud. L'equipaggio è al sicuro, nessuno è rimasto ferito. Il servizio di soccorso marittimo si è mosso subito, due rimorchiatori sono già arrivati sul posto. Ora capiranno se rimorchiare o meno”.
Oleg Kryuchkov, consigliere del capo della Crimea, ha affermato che i forti rumori uditi dagli abitanti di Kerch la notte del 5 agosto non avevano nulla a che fare con il ponte di Crimea. Sul ponte stesso è stata annunciata una minaccia di attacco, il traffico è stato temporaneamente bloccato e successivamente, il centro secondario di soccorso marittimo di Taman ha fatto sapere che un gruppo di soccorritori di Novorossiysk si è diretto nell'area dello stretto di Kerch in seguito all’allarme sulla petroliera danneggiata.
Sulla nave battente bandiera russa c’erano 11 persone e nessuna di loro ha riportato ferite e non si è registrata alcuna fuoriuscita di carburante.
Ieri era stata colpita un'altra nave russa e l’Ucraina che ha ammesso l’attacco, ha fatto sapere che “l'esplosione della petroliera russa Sig che trasportava carburante per le truppe di Mosca è stata un'operazione speciale dei servizi militari ucraini e della Marina". Secondo fonti l'esplosione è stata provocata da un drone di superficie con 450 chili di tritolo.
Nel video diffuso dalla Bbc, si vede un’imbarcazione senza pilota che si avvicina alla petroliera nella notte, poi dopo l’esplosione le immagini sono state interrotte. La petroliera ha riportato uno squarcio sul lato ed è stata ormeggiata da un rimorchiatore.
Kiev ha esultato per l’attacco alla nave russa: “Posso solo dire che siamo tutti grati al Servizio di sicurezza dell'Ucraina per aver riportato la guerra allo Stato aggressore", ha riferito Zelensky su Telegram. "Uno schiaffo" al regime di Putin, lo ha definito il portavoce dell'intelligence ucraina, Andrey Yusov, spiegando che: "In termini di sicurezza, ovviamente, questa è una grande perdita per la flotta degli occupanti e per la pianificazione di ulteriori operazioni di sbarco. L'uso di queste navi diventa più problematico, e questo è un fattore serio che gli occupanti dovranno tenere in considerazione".
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