30 Giugno 2023
Continuano le proteste in Francia, che sembrano anzi espandersi oltre i confini della Repubblica. Primi scontri a Bruxelles, subito sedati dalla polizia belga con l’arresto di 64 persone. Macron respinge alla fine l’ipotesi dello stato d’emergenza, nonostante il favore di numerosi ministri.
Nonostante le attese, a margine del vertice del governo francese con il presidente della repubblica Macron, non è stato dichiarato lo stato d’emergenza. In Francia, quindi, i luoghi pubblici continueranno ad essere aperti, anche se, lo annuncia Macron stesso, sarà ulteriormente aumentato il numero di agenti impiegati nella repressione delle proteste (da ieri notte 40mila).
Secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità d’oltralpe, al momento sarebbero circa 875 le persone arrestate, mentre il numero di veicoli dati alle fiamme si aggirerebbe sull’ordine delle 2 migliaia. Non disponibili, invece, i dati attorno al numero di edifici pubblici attaccati: parrebbe tuttavia oscillare dalle poche decine alle diverse centinaia.
Intanto, dal resto d’Europa, dopo 3 giorni di silenzio, iniziano ad arrivare i primi, preoccupati, commenti da parte delle maggiori cancellerie. È in particolare Berlino, per bocca del portavoce del Governo (al momento a Bruxelles) Steffen Hebestreit, a schierarsi senza alcun spazio d’interpretazione con l’Eliseo e contro i manifestanti, sottolineando come il riconoscimento della colpa da parte delle autorità per l’omicidio di Nahel ci sia stato e che, ora, è compito dell’esecutivo rispondere alle massicce proteste.
Più esplicito nel mettere in guardia i manifestanti è stato il premier belga Alexander De Croo, che oltre a comunicare che si iniziano a riscontrare le prime violenze sulla stessa scia di quelle francesi anche nel suo Paese (64 persone, di cui 48 minorenni, sono già state arrestate per piccoli scontri in queste ore a Bruxelles), ha assicurato che quanto sta avvenendo oltre confine non sarà assolutamente permesso in Belgio: “La polizia di Bruxelles ha fatto la sua parte per far sì che la situazione rimanesse sotto controllo e per evitare qualsiasi escalation. Quanto sta avvenendo in Francia non ha nulla a che vedere con il nostro Paese e non possiamo assolutamente accettare scontri di questo tipo”.
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