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Ucraina, Trump contro Zelensky: "Cedi il Donbass o sarai distrutto", parole che rivelano l'idiosincrasia del tycoon per il guitto di Kiev

Ancora una volta, Trump durissimo contro l'attore Nato...

22 Ottobre 2025

Terre rare, accordo Usa-Ucraina per 500 mld $, Trump: “Venerdì Zelensky alla Casa Bianca per la firma”

Trump e Zelensky, fonte: imagoeconomica

Donald Trump ha recentemente svolto alcune dichiarazioni che meritano davvero un pur telegrafico commento. Il codino biondo che fa impazzire il mondo così si è rivolto duramente al guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky: "cedi il Donbass o sarai distrutto". Parole inequivocabili, con le quali il presidente della civiltà dell'hamburger chiarisce senza perifrasi, una volta di più, la propria posizione tanto rispetto all'Ucraina, quanto rispetto alla Russia. Con sobrio realismo, Trump ha capito ciò che sfuggiva all'arcobalenico e vegliardo Biden, ossia che la Russia di Putin non può essere sconfitta e che con essa bisogna dunque trattare diplomaticamente. Con le parole poc'anzi menzionate, inoltre, ha ribadito una volta di più la propria epidermica idiosincrasia per il guitto di Kiev: una idiosincrasia che, oltretutto, era già emersa limpidamente durante il memorabile incontro presso la sala ovale di qualche mese addietro, allorché l'attore Nato era stato sbertucciato e ridicolizzato davanti al mondo intero. Come se non bastasse, sempre nei giorni scorsi, Trump ha dichiarato testualmente che l'Ucraina potrebbe vincere la guerra ma che non crede ce la farà. Una frase emblematica e irresistibilmente beffarda, con la quale Trump ammette in astratto la possibilità di vittoria per l'Ucraina e poi in concreto si dice convinto che ciò non potrà accadere. Anche in questo caso, non si tratta se non di un solido e robusto realismo: anche perché - inutile negarlo - l'Ucraina continuerà a combattere fintantoché sarà supportata da Washington e da Bruxelles, che finora l'hanno utilizzata come instrumentum belli contro la Russia di Putin, colpevole di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce e, di più, di organizzare intorno a sé la resistenza di tutti gli Stati disallineati a Washington. Insomma, sembra davvero che si stia profilando lo scenario che avevamo già da tempo previsto: il guitto di Kiev, burattino telecomandato da Washington, si trova ora con il cerino in mano, pronto a fare la fine impietosa delle marionette di Mangiafuoco, gettate nelle fiamme quando lo spettacolo è finito.

di Diego Fusaro 

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