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Giansanti, Confagricoltura: "Fondare le politiche del paese su agricoltura ed energia per garantire sicurezza alimentare e approvvigionamento energetico"

 Il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione del Meeting di Rimini 2022: "Chiedo ai partiti politici di fare una riflessione: dopo il covid e la guerra in Ucraina il paese ha bisogno di un’agricoltura forte. Investire su agricoltura ed energia"

22 Agosto 2022

Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura, in occasione del Meeting di Rimini 2022, ha affermato a Il Giornale d’Italia: “Oggi nel dibattito a cui ho partecipato ho volto portare il grande tema del contributo dell’agricoltura rispetto ad un percorso di crescita e di aiuto ai paesi più deboli. L’agricoltura è quel settore economico presente ovunque e il ruolo dell’uomo diventa fondamentale perché dove esiste un’agricoltura forte la società è molto performante, dove c’è un’agricoltura debole la società è poco performante. E’ evidente che dobbiamo aiutare i paesi in via di sviluppo a crescere nel loro modello agricolo, attraverso un trasferimento di conoscenze, attraverso processi di investimento e rafforzamento delle reti rurali, dall'altra c’è il grande tema dell’aumento della popolazione e del reddito dei cittadini a livello mondiale negli anni a venire, qualcuno si dovrà far carico di produrre di più e lì sarà importante il ruolo dei paesi più sviluppati che invece dovranno ovviamente cercare di preservare le risorse naturali sempre più importanti andando a produrre di più. Questo avverrà grazie alla tecnologia, al digitale e ai grandi strumenti che oggi attraverso la scienza applicata possono aiutare noi agricoltori a produrre di più. Questo è ciò che dovremmo fare negli anni a venire.

Di agricoltura se n’è sempre parlato poco o forse pochissimo. Mai come questa volta chiedo ai partiti politici di fare una riflessione: dopo il covid e dopo la guerra in Ucraina ci siamo resi conto che un paese ha bisogno di un’agricoltura forte. Oggi l’agricoltura e l’energia devono essere i due asset su cui fondare tutte le politiche del paese. Se non garantiamo sicurezza alimentare e approvvigionamento energetico il paese è debole. L’agricoltura in tutta la sua totalità, che parte dal campo e arriva alla tavola va rafforzata. Dunque da un lato sono necessarie delle politiche per la costruzione di una filiera agroalimentare che va rafforzata, dall’altro appare evidente che l’agricoltura può dare un contributo importante sia nella transizione energetica con l’obiettivo di raggiungere importanti livelli di produzione da fonti rinnovabili, sia nella transizione ecologica. Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti noi, l’agricoltura deve aiutare a contribuire a limitarne gli effetti ma soprattutto a non subirli e su questo c’è un grande tema legato al sequestro del carbonio, su cui si sta discutendo a Bruxelles, e nel prossimo autunno si arriverà alla definizione di una politica sul tema. Sarebbe dunque importante che l’Italia velocemente si doti di una sua politica e visione. L’Italia per due terzi è oggi formata da aziende agricole o foreste, un grande polmone che blocca il carbonio e l’anidride carbonica e rilasciano ossigeno. Bisogna rafforzare questo contributo”, conclude.

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