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Page Group, Caricchia: "Gender gap, le aziende ricercano sempre più figure femminili"

L’intervista del Giornale d’Italia a Francesca Caricchia, Executive Director di Michael Page

19 Ottobre 2021

Dal vostro punto di osservazione avete riscontrato un mutamento nel coinvolgimento delle donne all’interno del mondo del lavoro? Le aziende in generale come si pongono rispetto al tema della diversity?

Dal nostro punto di vista, che sicuramente è un punto di vista preferenziale dato che ci occupiamo di ricerca e selezione del personale per le aziende, abbiamo riscontrato sicuramente un maggior coinvolgimento delle donne. Abbiamo sempre proposto delle short list eterogenee ai nostri clienti, riscontrando, però, che la selezione tendeva a orientarsi verso figure maschili. Da qualche tempo a questa parte invece stiamo notando sempre di più una scelta di figure femminili per posizioni apicali. Questo conferma il trend del momento: le aziende sono consapevoli del gap di genere e vogliono colmarlo

Quali sono i profili più ricercati dalle aziende?

Le aziende in questo momento cercano tecnici o figure che possano fornire competenze in arricchimento. Ambiti in cui c’è molta ricerca di personale sono l’information technology e il farmaceutico e, in generale, sono molto richiesti profili con lauree in materie scientifiche.

Quanto è importante fornire dei nuovi modelli che possano ispirare le lavoratrici del futuro?

È fondamentale che ci siano delle figure femminili leader all’interno di un posto di lavoro anche per essere di riferimento e ispirare tante altre donne. Abbiamo notato che le aziende che non hanno leader femminili cercano sempre di più di arricchirsi di questi profili tramite noi.

La pandemia ha duramente colpito le giovani madri. Quanto è importante creare che possano far conciliare la vita privata con quella lavorativa?

La pandemia ha duramente colpito le giovani madri, costrette a casa con un duplice ruolo. È anche vero che le aziende che avevano già cominciato a svolgere il lavoro parzialmente da remoto con la pandemia hanno messo l’acceleratore sotto questo punto di vista. Questo aspetto ha fatto sì che molte donne possano lavorare con più flessibilità. Non nego che nel momento del cambio di lavoro sempre di più ci viene chiesto se l’azienda offre flessibilità e smart working. È indubbio che oggi un’azienda deve essere flessibile e disposta allo smart working per attirare talenti.

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