06 Ottobre 2021
"In Italia abbiamo un tasso di disoccupazione superiore alla media europea. Molti giovani abbandonano gli studi tra i 18 e i 24 anni. Sono coloro che chiamiamo i leavers: sono il 13,5%, a fronte di un 10% della media europea. Purtroppo il mondo dell'istruzione non dialoga con il mercato del lavoro". Così Stefania Radoccia, Tax & Law managing partner di EY, a Il Giornale d'Italia.
"Tuttavia, abbiamo anche delle notizie positive. Il PNRR ci consentirà di migliorare alcune cose: sono 4,9 miliardi sulle politiche attive e 1,5 miliardi sull'istruzione, in particolare sugli istituti tecnici professionali e sulla ricerca. Ma bastano? Se compariamo quanto le nazioni più virtuoso spendono in questi ambiti, al risposta è no. Molto probabilmente i 4,9 miliardi non basteranno per sistemare i cenetri per l'impiego e ricollocare tutti gli inoccupati.
Fondamentale anche il tema della mancamza di profili professionali adeguati. Attualmente in Italia ci sono 233mila posti di lavoro che non riusciamo a occupare per mancanza di skills. Il tema principale, quindi, non è tanto il diritto al posto di lavoro ma il diritto a una formazione adeguata e a una occupabilità. Questo di costruisce solo con politiche attive efficaci".
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