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Intesa Sanpaolo, Marco Morganti: "C'è bisogno di includere e il terzo settore lo fa da sempre"

Il Responsabile della Direzione Impact Intesa Sanpaolo a Il Giornale d'Italia: "L'esclusione è sempre più forte, c'è bisogno di includere e il terzo settore lo fa da sempre"

16 Luglio 2021

"Bergamo per tante ragioni è una città importante. E' una città fondamentale per il no profit italiano, anche in pandemia è risultata chiara l'importanza di avere questo corredo di cittadini pronti ad intervenire per migliorare la vita propria e della comunità e quindi noi di Prossima e Intesa Sanpaolo non poteva che essere un luogo di riferimento". Così Marco Morganti, Responsabile della Direzione Impact Intesa Sanpaolo, a Il Giornale d'Italia, in occasione dell’ultima tappa di “Noi Ripartiamo”, il road show digitale organizzato da Prossima, la struttura di Intesa Sanpaolo dedicata all’Economia del bene comune.

"Abbiamo scelto un tema forte in questo evento conclusivo, forse il più importante: il credito offerto alle persone per consentire di realizzarsi, il credito concesso a cittadini che hanno un buon progetto di vita o professionale che non possono realizzarlo proprio perché non hanno credito. Tuttavia, finché il credito pretende la sostenibilità tutte queste persone saranno escluse, finché il credito pretende un patrimonio e un reddito da persone che non ce l'hanno, magari perché sono studenti o giovani madri, succederà che molte persone saranno escluse dai diritti fondamentali.

Noi arriviamo alla possibilità di servire con il credito soggetti che sono in esclusione. Vuol dire che attraverso i nostri soldi si verificano le condizioni affinché una persona entri pienamente nella bancabilità. E' un concetto complicato, se io pretendo che una persona abbia la capacità economica prima di finanziarla forse non potrò finanziarla mai. Cerchiamo di spezzare proprio questo cerchio. E' importante arrivare a questa puntata attraverso il confronto con le organizzazioni no profit, perché le no profit fanno la stessa cosa con i servizi. I loro servizi sono dati affinché le persone raggiungano un livello di cittadinanza considerato sufficiente e accettabile.

L'economia normale, quella for profit, ha l'effetto di produrre un divario tra le persone che hanno e quelle che non hanno sempre più forte. L'esclusione è sempre più forte, c'è bisogno di includere e il terzo settore lo fa da sempre. Quando un'organizzazione si occupa di non autosufficienza, il suo obiettivo è quello di offrire servizi di inclusione ad un numero sempre maggiore di persone che hanno questo tipo di non autosufficienza. La stessa cosa la fa la banca, riuscendo a dare credito a soggetti che altrimenti sarebbero in esclusione e così facendo li mette in condizioni di sviluppare il loro progetto di vita. Sono studenti universitari? Diamo loro il credito per potersi laureare e raggiungere un alto livello di formazione e restituiscono il denaro che prestiamo loro con 30 anni di tempo e prima di cominciare a restituirlo passano due anni affinché possano cercarsi un lavoro. Queste sono condizioni straordinarie, mai realizzate prima, non c'è nessuna richiesta di garanzia e si paga un interesse paragonabile a quello di un mutuo. Durano quanto un mutuo nella restituzione, si pagano interessi molto bassi ma non c'è nessuna garanzia da dare. 

Questo vale anche per le madri lavoratrici, che hanno molte difficoltà economiche tanto che molte donne o rinunciano ad essere madri o rinunciano a lavorare. Si calcola che siano circa 100 mila le donne che passano attraverso quest'esperienza ingiusta (e poi ci stupiamo se l'Italia ha il tasso più basso di natalità?). Noi diamo un'integrazione al reddito alle madri lavoratrici da 300 a 500 euro al mese, che è una buona somma per affrontare le spese crescenti che arrivano con la nascita di un bambino e fino ai 6 anni copriamo questa necessità. 

Altro prestito molto importante che facciamo è quello per le famiglie con figli tra i 6 e i 18 anni, sono ragazzi che devono affrontare l'istruzione e spesso è un problema anche di soldi, tanti rinunciano e questo è tremendo perché aumenta in maniera visibile la distanza che si è creata. Le famiglie con meno mezzi hanno difficoltà a mandare i figli a scuola anche nel periodo della scuola dell'obbligo.

Poi ci sono due progetti ai quali tengo molto. Il primo destinato alle ragazze e ai ragazzi del Servizio Civile. Il secondo intervento che stiamo per rilasciare è a favore delle famiglie che hanno genitori o parenti in condizioni di non autosufficienza. Si tratta dei lavoratori della legge 104. 

Oggi a Bergamo, città del terzo settore, città dell'impegno sociale, ci sembra molto importante farlo. 

Il PNRR per la prima volta si dedica con pienezza di attenzione all'economia sociale. Il PNRR parla spesso di coesione, di servizi sanitari, accoglienza, tutti ambiti in cui il terzo settore opera molto e alcune volte lo fa solo. L'accoglienza delle persone migranti o dei rifugiati è praticata dal terzo settore. Ancora, una parte crescente della sanità italiana è sulle spalle del terzo settore. Anche l'istruzione, sia quella privata sia quella pubblica, è supportata dal terzo settore. In tutti questi ambiti il terzo settore non è citato direttamente ma è come se lo fosse, è un po' il riferimento tra le righe. Poi ci sono riferimenti specifici al terzo settore e ai suoi obiettivi di miglioramento nell'efficienza e nella crescita dei servizi, importante il discorso che si fa sulla digitalizzazione. Digitalizzarsi significa anche avere dei manager che hanno consuetudine con il digitale, gestire i dati in una maniera sicura ma anche capace di aumentare i ricavi a partire dalla raccolta fondi.

Per ritrovare questi elementi nelle tre tappe precedenti a Palermo abbiamo parlato di cultura e di turismo, a Bari abbiamo parlato di capitali, la Roma abbiamo parlato di dati. Quattro argomenti ben scelti e discussi con un pubblico molto vasto perché abbiamo avuto più di duemila organizzazioni no profit e questo è tanto considerando che non abbiamo un ruolo ufficiale e istituzionale ma siamo la banca che si onora di essere la prima per diffusione e profondità di relazioni con questo mondo", conclude.

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