17 Ottobre 2025
Alle 02:50 della notte tra sabato e domenica piazza Spinuzza, nel cuore della movida di Palermo, un frame delle telecamere di sorveglianza riprende Gaetano Maranzano con in mano una pistola pochi istanti prima di sparare a Paolo Taormina nel locale O’ Scrusciu. Subito dopo il colpo, il killer si allontana a bordo di una Lancia Y scura insieme ad altri tre uomini, dando inizio a una fuga ripresa da diverse videocamere della zona.
Secondo gli inquirenti, “l'immagine del video girato da una telecamera di sorveglianza di piazza Spinuzza dove sabato notte Paolo è stato ucciso, riprende proprio Maranzano, qualche attimo prima di sparare a Paolo Taormina da dietro, colpendolo alla nuca”. Il video, insieme a diverse testimonianze di ragazzi presenti, ha consentito di individuare il presunto responsabile.
Dopo l’omicidio, Gaetano Maranzano, fermato dai carabinieri, si è allontanato dal luogo del delitto insieme a 3 persone. “Alle 02:54 i quattro si allontanano da piazza Spinuzza a bordo di una Lancia Y scura e percorrono via Roma, una delle strade principali della città. Alle 03.00.41 a velocità folle la macchina arriva in viale del Fante in direzione del quartiere Zen, il rione di Maranzano, dove giunge dopo un minuto e 59 secondi. Si precisa - si legge nel fermo - che durante il tragitto l'autovettura sfrecciava lungo il centro urbano di Palermo ad alta velocità, non rispettando né semafori né alcun tipo di segnaletica stradale”.
Nei giorni successivi, gli investigatori hanno ricostruito i movimenti di Maranzano anche grazie al racconto dei testimoni e alle immagini di videosorveglianza. Il giovane, consapevole di essere ormai braccato, avrebbe consegnato a un amico — ora indagato — “5 collane in oro con ciondoli col volto di Gesù e una pistola e un pendente con scritta King con corona”, per liberarsi di oggetti che potevano ricondurlo all’omicidio.
Durante una perquisizione nell’abitazione dell’amico, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato “due giacche antipioggia marca K-Way, una di colore blu e una nera, un pantalone tipo tuta grigio marca Nike, scarpe New Balance di colore nero, una tracolla Louis Vuitton e una t-shirt nera con stemma Nike”. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe anche partecipato alla rissa scoppiata davanti al locale, colpendo Taormina con una bottiglia pochi istanti prima dello sparo.
Sono stati i racconti di alcuni presenti a fornire agli inquirenti elementi decisivi. Maranzano e i suoi amici erano clienti abituali del locale gestito da Taormina e per questo in molti hanno potuto riconoscerli, indicando persino il profilo TikTok del sospettato. "Mi ero appena accomodata in un tavolino all'esterno e alle mie spalle è accaduta una lite, erano circa 2 o 3 ragazzi contro uno, quest'ultimo è riuscito a scappare. Loro lo colpivano con delle bottiglie di vetro di birra Heineken. Queste bottiglie le avevano rotte su un tavolo", racconta una testimone ai carabinieri.
“Non conosco il motivo di questa lite. Io stavo per scappare. Nel frattempo noto Taormina che esce dal locale e dice 'ragazzi basta non vi litigate, non c'è bisogno di fare così'... Viene colpito da uno da una bottiglia di birra alla nuca. Subito si è accasciato a terra. Prima di questa scena un altro aveva uscito un'arma, una pistola nera, per colpire il ragazzo che era scappato. Io spaventata da quest'arma e dalla lite, sono scappata ma poi ho sentito un rumore forte, mi sono girata e ho notato che Taormina era a terra, lui era già caduto a seguito del colpo di bottiglia”, prosegue la testimone. “Io l'ho visto nell'istante che si è accasciato subito dopo il colpo di bottiglia ma pensavo si rialzasse perciò sono scappata. Quando ho sentito un rumore forte mi sono girata, quindi sono tornata indietro a soccorrerlo. Ho chiesto alla fidanzata e alla madre di controllare se ci fosse battito e ho chiamato il 118”.
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