10 Ottobre 2025
La serie di incendi che ha colpito via Lipari all’alba di pochi giorni fa, distruggendo due microcar e uno scooter, potrebbe avere origini più lontane nel tempo di quanto inizialmente ipotizzato. Un precedente episodio, risalente alla notte tra il 25 e il 26 agosto, sembra ora assumere nuova rilevanza. In quell’occasione, una Fiat Tipo parcheggiata lungo le strisce gialle nei pressi del civico 9, sempre in via Lipari, era stata completamente avvolta dalle fiamme.
L’incendio di agosto si sarebbe sviluppato dall’interno dell’abitacolo, circostanza che fa ipotizzare l’uso di un ordigno incendiario lanciato attraverso il parabrezza, probabilmente infranto di proposito. Le fiamme hanno distrutto l’interno della vettura e parte della carrozzeria, mentre il motore e le altre componenti meccaniche non risultavano coinvolti, un dettaglio che rafforza l’ipotesi di un’azione dolosa.
Negli ultimi giorni, altri episodi simili si sono verificati in diverse zone della città. In via Guercino e in via Fratelli Grubicy de Dragon (zona Paolo Sarpi), due auto sono state gravemente danneggiate dalle fiamme. I veicoli erano parcheggiati a breve distanza l’uno dall’altro, alimentando i sospetti su un possibile collegamento tra i casi.
Questi incendi si sommano ai recenti raid che, tra viale Gioia e zona Mac Mahon, hanno distrutto ben undici automobili. Al momento, le autorità non hanno ancora stabilito un legame certo tra gli episodi, ma il modus operandi appare ricorrente: oggetti incendiari lanciati sui parabrezza delle vetture, da cui si propagano le fiamme.
Le indagini sono in corso e non si esclude l’ipotesi di un piromane seriale. Intanto, cresce la preoccupazione tra i residenti delle aree colpite, che chiedono maggiore sicurezza e controlli più serrati per fermare una scia di fuoco che sembra non volersi arrestare. Milano banlieue o Milano favelas sono i soprannomi che i residenti hanno ormai adottato per descrivere il capoluogo lombardo, sempre più insicuro.
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