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"La Sindone non fu stesa su un corpo, ma su una scultura a bassorilievo", la scoperta dopo simulazione 3D del designer Cicero Moraes - VIDEO

Questo nuovo studio confermerebbe quindi l’ipotesi, già avanzata da tempo, che si tratti di un artefatto di epoca medievale, ipotesi supportata anche dalla celebre datazione al radiocarbonio del 1989, che colloca la realizzazione del telo tra il 1260 e il 1390

03 Agosto 2025

Secondo una recente simulazione 3D pubblicata sulla rivista Archaeometry, la Sindone conservata nel Duomo di Torino — il celebre lenzuolo di lino che mostra la presunta immagine di Gesù — non sarebbe stata posta su un corpo umano, ma su una scultura a bassorilievo. Questo nuovo studio confermerebbe quindi l’ipotesi, già avanzata da tempo, che si tratti di un artefatto di epoca medievale, ipotesi supportata anche dalla celebre datazione al radiocarbonio del 1989, che colloca la realizzazione del telo tra il 1260 e il 1390.

L’autore dell’analisi è Cicero Moraes, esperto brasiliano di modellazione 3D, noto per aver ricostruito digitalmente i volti di numerosi personaggi storici, come Antonio da Padova e Francesco Petrarca. Tra i suoi lavori più recenti figura anche la ricostruzione, pubblicata nel giugno 2024, del volto dell’Homo sapiens di Jebel Irhoud, considerato il più antico esemplare conosciuto della nostra specie, vissuto circa 315.000 anni fa.

Parlando al sito Live Science, Moraes ha spiegato: “L’immagine sulla Sindone di Torino è più coerente con una matrice a bassorilievo”. E aggiunge: “Una matrice del genere avrebbe potuto essere fatta di legno, pietra o metallo, e pigmentata, o persino riscaldata, solo nelle aree di contatto, producendo l’impronta osservata”.

Per testare l’ipotesi, Moraes ha condotto un esperimento virtuale comparando due scenari distinti: nel primo, un lenzuolo virtuale è stato adagiato su un corpo umano tridimensionale; nel secondo, sulla superficie di una scultura a bassorilievo. Il confronto ha prodotto risultati netti: solo nel secondo caso l’immagine ottenuta risultava compatibile con quella effettivamente visibile sulla Sindone, mentre il drappeggio sul corpo umano generava un’immagine molto più distorta e irrealistica.

Anche Andrea Nicolotti, professore di Storia del Cristianesimo all’Università di Torino e autore di numerosi studi sulla Sindone, ha commentato lo studio su Skeptic.com, condividendone le conclusioni ma ridimensionandone la portata: “Cicero Moraes ha ragione, ma la sua ricerca non è particolarmente rivoluzionaria. Da almeno quattro secoli sappiamo che l’immagine corporea sulla Sindone certamente non avrebbe potuto essere creata attraverso il contatto con un corpo tridimensionale”.

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