01 Gennaio 2025
La consigliera della provincia e avvocato, Renate Holzeisen, in qualità di procuratrice speciale di alcuni genitori altoatesini i cui figli sono stati esclusi dalla scuola dell'infanzia perché non vaccinati, ha inviato al governo un'istanza urgente per la sospensione immediata dell'obbligo vaccinale pediatrico.
"Ieri ho notificato ai responsabili della sanità pubblica in italia, in primis al ministro Orazio Schillaci e poi al governo in toto rappresentato dalla presidente Giorgia Meloni, al responsabile del Dipartimento della Prevenzione Sanitaria, al presidente dell'Agenzia italiana del Farmaco e al presidente dell'Istituto Superiore della Sanità un'istanza per l'urgente sospensione dell'obbligo vaccinale pediatrico che è stato introdotto in italia dal 2017 con la cosiddetta legge Lorenzin e che prevede l'obbligo di inoculare ai bambini 10 vaccini. Questa istanza l'ho presentata quale procuratrice speciale di un piccolo gruppo di genitori che si vedono discriminati, assieme ai loro bambini, dagli asili nido e dalle scuole materne perché non assoggettati a questa vaccinazione", ha dichiarato la consigliera.
Secondo l'avvocata Holzeisen i 10 vaccini obbligatori inoculati in Alto Adige non sarebbero stati abbastanza testati e studiati, specie nei loro presunti effetti collaterali. "Studiandomi la documentazione, risulta che per questi vaccini non ci sono studi clinici che confermino l'efficacia e la sicurezza. Vengono applicati il vaccino esavalente (un mix di 6 vaccini) e il vaccino quadrivalente (un mix di 4 vaccini)".
Ma queste "Sostanze multivalenti" non sarebbero "mai state testate, espressamente dalla documentazione: 'L'immunogenicità, cioè la capacità di indurre una risposta immunitaria - spiega Holseizen -, in bambini in età di 24 mesi, non è studiata in studi clinici'. Se però non c'è alcuno studio - dice l'avvocato - non può esserci alcun obbligo vaccinale se si adottano sostanze di questo genere". Prosegue poi con la lettura della documentazione: "'Non sono stati effettuati studi farmacocinetici', cioè dove va a finire la sostanza e dove si diffonde, e quindi non si sa se queste sostanze possono raggiungere anche il cervello. E dato che anche in Italia, come emerge anche dai media mainstream, abbiamo sempre più bambini autistici nelle scuole (e guarda caso anche in Italia l'aumento è arrivato dopo questa massiccia campagna vaccinale obbligatoria) il fatto che vengano iniettate ai bambini di sostanze di cui non è stato studiato nemmeno il dove vadano a finire, la situazione risulta scandalosa e preoccupante. Ancor peggio se si pensa ai bambini al disotto dei due anni".
Holzeisen contesta anche l'idea dell'obbligo vaccinale in sé, sostenendo che si tratterebbe di farmaci che necessitano di una prescrizione medica, a suo avviso mai sostituibile con un piano di vaccinazione deciso a livello nazionale. Spiega infatti che ai genitori che hanno fatto richiesta della documentazione sui vaccini "le aziende sanitarie non rispondo perché hanno capito che qualcosa sta iniziando a diventare molto molto pericoloso. È loro compito: le aziende sanitarie devono rispondere".
"Non c'è la prescrizione medica, però - aggiunge - c'è il piano vaccinale nazionale. Che però è un piano deliberato da politici su intesa politica. Mentre la prescrizione medica è una valutazione 'medica', fatta dopo l'analisi del singolo caso. La competenza della prescrizione medica è solo del medico, che deve valutare se sulle sostanze che vengono offerte all'assolvimento dell'obbligo vaccinale ci sono studi medici o meno. Ma questi studi, abbiamo visto, non ci sono".
"Una situazione scandalosa per i bambini, per l'intera popolazione. Un obbligo vaccinale assurdo. Autismo, malattie autoimmuni e altre che colpiscono i bambini e i giovani. Nel 2014 l'italia si è fatta capofila mondiale dell'obbligo vaccinale con l'allora governo Renzi. L'italia e gli italiani sono stati venduti da allora come cavie per Big Pharma e questa situazione, che ha creato danni e continua a crearli, si è trasformata in una manipolazione senza precedenti dell'opinione pubblica", ha concluso Renate Holseizen.
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