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"L'innocent" di Louis Garrel è un mammone la cui madre si caccia nei guai. Risate fin dalla seconda battuta.

Alla Festa del Cinema di Roma, tanti i film presentati in anteprima e non. Esilarante è la commedia scritta, diretta e interpretata dal bravissimo Louis Garrel "L'innocent", nella quale il suo personaggio si prende cura con difficoltà della mamma, facile alle infatuazioni per gli ex-detenuti

27 Ottobre 2022

Film "L'innocent"

Fonte: Festa del Cinema di Roma

Recensione

Una commedia spassosa, dal primo momento all’ultimo, originale, direi perfetta. Per la precisione è originale con genialità, quella del bel Louis Garrel, alle prese, qui, con un personaggio giustamente preoccupato per la propria madre, che è un po' fuori dalle righe e capace di innamoramenti pericolosi nonché di matrimoni a rischio. D’altra parte, Abel, dopo la morte prematura e incidentale della moglie, è rimasto chiuso e ostile rispetto al mondo esterno, soprattutto, a quello femminile, irrigidito nella sua vita di tutti i giorni, fra i pesci dell’acquario dove lavora – loro non parlano, sono compagni ottimali per chi non vuole aprirsi o essere spinto a farlo – e le beghe nelle quali l’effervescente genitrice lo butta inconsapevolmente. È davvero la mamma, o lo è piuttosto il ragazzo, che ha bisogno di aiuto e comprensione, che deve superare un momento difficile per dare un nuovo inizio alla sua esistenza? A inizio film, la madre si sposa con Michel, lo fa in carcere, dove lui sta scontando una pena ma ancora per pochissimo tempo: i 5 anni avuti per rapina stanno scadendo. Michel è il terzo uomo di Sylvie in pochi mesi ma, soprattutto, è il numero 3 di quelli trovati in galera(!), tanto che Abel la accusa di considerare la prigione un luogo per incontri. La migliore amica di Abel si chiama Clémence ed è un tipo eccentrico che, quanto a uomini, passa da un appuntamento all’altro, presi attraverso Tinder e altre chat, con un sistema, dunque, anche un po' pericoloso, che Abel non comprende, lui che non esce più con nessuna. Il senso di colpa di Abel è profondo e come tutti gli uomini o quasi non ne parla, il che peggiora le cose: sua moglie è morta per un incidente automobilistico nel quale il ragazzo guidava. Tornando a Michel, Abel nutre grossi sospetti sulla veridicità dei suoi sentimento per Sylvie, che ha qualche anno in più dell’ex detenuto, perciò decide di pedinarlo, per capire se, almeno, è fuori da giochi pericolosi, e lo fa accompagnato dalla bella amica, entusiasta all’idea di fare la detective. Quando Abel scopre un’arma nella tasca della giacca di Michel, la tensione e la preoccupazione aumentano nel ragazzo e gli imprevisti, esilaranti, si susseguono con ritmo. Gag, colpi di scena, dialoghi raffinati e divertenti, sguardi espressivi, regia eccellente artisticamente, tutto si armonizza con successo e rende questo film una piccola opera d’arte nel suo genere, la commedia. Louis Garrel avrebbe dedicato il suo film alla mamma, cui si sarebbe anche ispirato nello scrivere la storia.Da vedere! Voto: 8,5.

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