08 Settembre 2022
Luca Guadagnino in mezzi a Taylor Russell e Timothée Chalamet "Bones and all". Ph. Fonte LaPresse
CONCORSO UFFICIALE - Vincitore del Leone d'argento a Guadagnino per la regia e del Premio Mastroianni alla Russell
"Bones and all" è un horror sentimentale, la simbologia contenuta è forte e la visione è entusiasmante per chi ama il genere e sconsigliabile per coloro che restano impressionati dalle solite scene sanguinolenti, poiché in quelle, almeno, nessuno mangia a morsi un corpo ancora caldo. La storia, interpretata dagli ottimi attori protagonisti, fra i quali la musa al maschile di Guadagnino, Timothée Chalamet, è incentrata su due ragazzi giovani che si incontrano, riconoscendo ciascuno nell'altro la natura di vampiro, e si legano profondamente. Rappresentano, Maren e Lee, due giovanissimi soli e persi che cercano prima da soli e poi, ben più forti, insieme di trovare la loro strada sfuggendo ai pericoli della vita e a quelli da loro stessi causati: la loro fame insaziabile, che ogni tanto li assale, li porta a uccidere dei poveri malcapitati sul loro percorso, anche se, in genere, specie quando fanno coppia, tendono a scegliere elementi più facilmente sacrificabili, evitando bambini e altri esseri umani; quando, però, Lee massacra un ragazzo conosciuto al luna park e Maren scopre che è sposato e papà di un neonato, la crisi è forte al punto da dividerli, per un senso di colpa inaccettabile. Il film è tutta una metafora e in tal senso è interessante, oltre a essere reso benissimo con regia e interpretazioni allineate grazie al 'comandante della nave' Guadagnino, che i suoi attori li fa emergere. Forse la lunghezza poteva essere inferiore perché la storia è a tratti poco scorrevole o leggermente ripetitiva. Resta, comunque, un'opera che internazionalmente è già stata applaudita: Guadagnino, fra i nostri registi, ci porta all'estero. Voto: 7.
Trailer (v.o. sottotitoli italiani) BONES AND ALL
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