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Manovra, riforma pensioni con quota 103: allo stato costa 1 miliardo e ne beneficeranno solo 45 mila lavoratori

Alla fine l'ha sputata Matteo Salvini: dopo quota 100 e quota 102 è riuscito a intestarsi quota 103 che però lascia fuori i più giovani e costa 1 miliardo allo stato per 45 mila lavoratori

22 Novembre 2022

Dopo tanto argomentare, il Governo è giunto alla riforma pensioni che però, anche quest'anno, non si risolve in una riforma strutturale ma in una legge previdenziale che viene definita quota 103. Dopo quota 100 e quota 102, arriva una quota 41 riformata.

Manovra, riforma pensioni con quota 103: allo stato costa 1 miliardo di euro

Infatti Matteo Salvini aveva tanto insistito affinché quota 41 (vale a dire la pensione con 41 anni di contributi) fosse inserita all'interno della manovra. Era troppo importante per la lega intestarsi ancora una volta la legge sulle pensioni.
Solo l'idea che potesse essere introdotta una manovra dal costo complessivo di 6 miliardi in tre anni, aveva fatto rabbrividire persino Carlo Calenda che ha dichiarato come non serva a nulla "mandare in pensione gli anziani se poi non ci sono soldi per garantirgli la sanità".
Intendiamoci, già la Fornero prevedeva il pensionamento al raggiungimento dei 41 anni di contributi, ma prevedeva anche la clausola fissa dell'età anagrafica di 67 anni.
Quindi se non fosse è stata fatta questa riforma, con l'abrogazione delle due leggi precedenti, vale a dire quota 100 e quota 102, sarebbe ritornata in auge la legge tanto temuta dagli italiani. Il limite anagrafico di 67 anni di età è in effetti quello che preoccupa moltissimo le famiglie e i lavoratori perché è ritenuta una soglia anagrafica troppo avanzata per la exit lavorativa.

Riforma pensioni: quota 103 è come una quota 41 che costa meno

Con quota 103 invece il paletto dell'età anagrafica alleggerisce i costi della precedente quota 41 formulata da Matteo Salvini: adesso in pratica viene introdotto il requisito fisso dei 62 anni di età. Quindi non ci sarà più la possibilità di mandare in pensione i lavoratori precoci, quelli che sono andati a lavorare magari a 15 anni e che avrebbero già raggiunto i 41 anni di contributi.
L'introduzione della legge previdenziale, non prevede l'inserimento di norme attuative (ad esempio il taglio della perequazione delle pensioni tra le quattro e le cinque volte il minimo per gli assegni mensili compresi tra 2097 e 2621 euro, acquisterebbero pensando per tagliare del 50% il costo della riforma). Il taglio al 50% della perequazione delle pensioni per la parte eccedente 2097 euro, secondo alcuni calcoli potrebbe far risparmiare allo stato 1,45 miliardi. In totale solo per il primo anno, quota 103 costerà un miliardo di euro.
Lo Stato inoltre metterebbe anche una franchigia sull'assegno fino a cinque volte il minimo che farebbe risparmiare 1,41 miliardi nei prossimi anni. Ciò significa che si interverrebbe sul ricalcolo delle pensioni sulla base inflazionistica che passerebbe dal 75% al 50% per i redditi più alti.
Sulla base della decisione della fascia di reddito da tagliare, si potrà optare per un taglio degli assegni pensionistici dal 84% dei beneficiari fino al 72%. Questa mossa porterà al risparmio di 1,5 miliardi, ma naturalmente a rimetterci dovranno essere necessariamente le persone interessate dal taglio alle perequazioni, qualora questo dovesse essere attuato.

Manovra, riforma pensioni con quota 103: solo 45 mila lavoratori ne beneficeranno

Ma chi beneficerà davvero questa nuova riforma pensioni denominata quota 103? Secondo alcune stime dell'INPS saranno 45 mila i lavoratori che potranno usufruire dei vantaggi di un pensionamento anticipato a 62.
Nel 2024 i fondi da destinare alla riforma pensioni raddoppierebbero dal momento che da luglio 2024 dovrebbero andare in pensione una grande quantità di dipendenti pubblici.
I dipendenti più giovani invece non potranno accedere a nessuna legge per la exit lavorativa, dovranno aspettare ancora un po', cioè quando il governo metterà in piedi la riforma strutturale delle pensioni e attualmente ha promesso di farlo entro il 2023.

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