09 Aprile 2025
Si è tenuto oggi, presso l’Universitas Mercatorum, un dibattito di confronto sulla tredicesima edizione del Rapporto Istat 2025 sulla Competitività dei Settori Produttivi. L’incontro ha visto la partecipazione dei curatori del Rapporto, esperti del settore e docenti universitari, con l’obiettivo di approfondire i temi cruciali del documento.
L’edizione 2025 del Rapporto, suddivisa in tre livelli di analisi – macroeconomico, settoriale e microeconomico – offre una panoramica sulla competitività italiana. Tra i temi trattati emergono le problematiche legate alla dipendenza dell’Italia dall’estero, con un focus sui rischi derivanti da fattori globali come la recessione tedesca e le politiche protezionistiche degli Stati Uniti.
“La presentazione della edizione 2025 del Rapporto Istat presso l’Universitas Mercatorum è una importante occasione di discussione degli andamenti dell’economia italiana nel suo contesto internazionale”, afferma Giovanni Cannata, Rettore dell’Universitas Mercatorum. “Un’iniziativa che si svolge in continuità con la tradizionale attenzione che l’Ateneo ha nei confronti delle dinamiche congiunturali e strutturali delle imprese italiane.”
Il Rapporto 2025, presentato a Genova il 20 marzo, è un fondamentale strumento per analizzare la competitività dell’Italia. In particolare, il primo capitolo esplora la posizione competitiva dell’Italia rispetto a Germania, Stati Uniti e Cina, mentre il secondo si concentra sull’evoluzione dei settori industriali e dei servizi e sui cambiamenti nelle loro performance a livello internazionale. Infine, il terzo capitolo si focalizza sulla vulnerabilità delle singole imprese italiane, sottolineando i rischi derivanti dalla dipendenza dall’estero.
“Il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi è una fonte di informazione economica di primaria importanza per chi si occupa di economia internazionale in Italia”, dichiara Luca De Benedictis, Direttore del Dipartimento di Economia, Statistica e Impresa dell’Universitas Mercatorum. “L’analisi integrata su più livelli permette di cogliere in maniera chiara come le criticità delle imprese italiane abbiano un impatto sugli equilibri macroeconomici.”
Il dibattito odierno ha rappresentato solo il primo passo di un approfondimento che proseguirà il 7 maggio con un seminario dedicato ai dottorandi dell’Ateneo. Questo evento, mirato a espandere l’analisi del Rapporto in ambito tecnico e accademico, sottolinea l’importanza della ricerca applicata e del contributo delle università telematiche nella diffusione di studi economici rilevanti.
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