12 Marzo 2025
Il commento di Raffaela Aprea, Senior Sales Manager, Generali Investments dal panel “A.I., M.A.G.A., M.E.G.A:Scusa non ho capito, puoi ripetere?" a Consulentia.
"Ci troviamo in un momento di passaggio storico. Dalle diverse fasi del processo di investimento, alla gestione del rischio, all’offerta e alla distribuzione, fino al dialogo e alla comunicazione col cliente, l’Intelligenza Artificiale (IA) sta trasformando l’asset management il mondo della consulenza finanziaria.
L’intelligenza artificiale sta già migliorando l’attività quotidiana degli operatori finanziari sotto diversi aspetti. Da un lato, sono tecnologie che permettono di automatizzare le attività più meccaniche, liberando tempo prezioso da dedicare ai processi a maggior valore aggiunto. Dall’altro, grazie alla capacità di analisi ed elaborazione di dati e informazioni complesse, l’IA permette di identificare opportunità di investimento e di gestione del rischio prima latenti e inaccessibili.
Gli algoritmi, che via via diventano più sofisticati, adottano modelli di machine learning che migliorano le previsioni finanziarie e le tendenze di mercato. L’intelligenza artificiale può infatti analizzare i rendimenti passati degli asset, la loro volatilità e la correlazione tra di loro per identificare la combinazione ideale che massimizzi i rendimenti attesi e minimizzi il rischio. Questo permette quindi un’allocazione tattica più informata per costruire dei portafogli con un forte approccio data-driven.
Le nuove tecnologie sono dunque uno strumento prezioso per raggiungere alcuni obiettivi fondamentali per la nostra industria: efficientare i processi, ottimizzare le azioni più meccaniche e migliorare le nostre performance. Il tutto si traduce nella creazione di valore aggiunto per i clienti. Questo nuovo modus operandi, caratterizzato da prestazioni potenziate grazie alla tecnologia, è anche l’occasione per rimettere al centro il ruolo del gestore. Questi dovrà essere sempre più una persona in grado di leggere e interpretare il rinnovato volume di dati e informazioni a disposizione, sfruttando la sua capacità di applicare le nuove intuizioni operando con una gestione attiva ancora più efficace.
Se infatti le nuove tecnologie permettono un’accelerazione esponenziale delle potenzialità nel nostro settore, la reale differenziazione si gioca a livello di qualità del valore aggiunto che non può prescindere dalla componente umana. L’intelligenza artificiale potrà senza dubbio supportarci nel monitorare i repentini sbalzi di volatilità a cui i tempi attuali ci stanno abituando. Ma interpretare, capire e gestire tali fattori, adattando rapidamente le strategie di investimento ai cambiamenti delle condizioni di mercato, resta una caratteristica unica del gestore. Ciò è importante soprattutto nel momento in cui parliamo di gestione attiva. Ovvero, una nuova gestione che supera i vincoli imposti dalla tradizionale asset allocation e si apre a nuovi scenari per cogliere le migliori occasioni di investimento. Dobbiamo essere cauti e previdenti anche su alcuni rischi da considerare quando si utilizza l'AI. Penso a quelli riferiti alla tecnologia in generale, ad esempio ai temi riguardanti la privacy e la sicurezza dei dati utilizzati, ma anche alle questioni etiche legate a certi usi che si possono fare dell’AI, come la manipolazione delle informazioni.
In conclusione, l'intelligenza artificiale rappresenta una straordinaria opportunità per il settore del risparmio gestito e oltre. Il vero valore aggiunto, a nostro avviso, risiede nella capacità umana di interpretare e adattare le informazioni generate dalle nuove tecnologie. Solo una sinergia tra innovazione tecnologica e competenza umana potrà dare il miglior servizio ai nostri clienti in termini di rendimenti, qualità dell’esperienza e capacità di navigare i mercati volatili."
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