19 Luglio 2024
Luigi Ferraris; fonte: imagoeconomica
Kkr, si guarda ad una riproposizione del modello Terna, dopo la stesura della fibra, per valorizzare gli investimenti con un azionista di riferimento pubblico intorno al 30% e un azionariato di fondi e piccoli soci interessati a un flusso regolare di dividendi. Si pensa ad un cammino simile per Fibercop, dopo che il fondo Usa Kkr, azionista di riferimento con una quota del 37,5%, avrà terminato di convertire tutta la rete alla fibra e sarà pronto per utilizzare al meglio quanto investito.
Fibercop, neonata società che ha visto la luce il 1° luglio 2024, si trova alle prese con la scelta della squadra dei manager. Questa sta ricadendo su un team di nazionalità italiana guidato dal presidente Massimo Sarmi e dall'amministratore delegato Luigi Ferraris, in contatto da svariati mesi con il fondo americano. Il top manager Ferraris porta con sé dalle Ferrovie dello Stato il responsabile per i rapporti istituzionali Massimo Bruno e il responsabile del personale Adriano Mureddu. Elisabetta Romano, invece, è stata nominata a capo dello sviluppo tecnologico della rete. Dal versante Usa sono stati inseriti nel consiglio d'amministrazione Alberto Signori e James Gordon, i quali metteranno a disposizione la casa di consulenza Capstone.
Si prevede un investimento di circa cinque miliardi di euro per completare la stesura della fibra, un lavoro che richiederà dai tre e ai quattro anni.
Per quanto concerne Kkr l'orizzonte di permanenza dovrebbe essere di almeno cinque anni e probabilmente prolungarsi, poichè, portata l'azienda su un sentiero profittevole, questa potrebbe voler rimanere per incassare dividendi e cercare acquirenti che, secondo le more degli accordi con il ministero dell'Economia, dovranno essere di gradimento allo Stato.
In seguito ci si dirigerà verso Piazza Affari in modo che la cosiddetta exit passi dalla quotazione. Tuttavia, potrebbe passare anche dalla cessione a fondi come Adia o il fondo pensione canadese Cpp Investments, interessati a investimenti a lungo termine e alle cedole. Nella fase primordiale, i flussi di cassa prodotti da FiberCop saranno assorbiti dagli investimenti. Ci si aspetta, successivamente, che l'azienda inizi a pompare utili.
Fibercop verrà accompagnata dal nuovo piano industriale a cui si sta dedicando Luigi Ferraris che si ipotizza sarà pronto per settembre. Si sta anche pensando alle nozze con Open Fiber, ma non ci si aspetta che queste avvengano prima del 2026. Si tratta di un'operazione della quale potrebbe beneficiare Tim, incassando 2,5 miliardi di euro se il matrimonio dovesse consumarsi entro 30 mesi dal closing.
Nella giornata di ieri il presidente di Agcom, Giacomo Lasorella, ha esposto la relazione annuale al Parlamento menzionando l'operazione di scorporo della rete da Tim. Ha dichiarato Lasorella: "L'Autorità dovrà valutare attentamente gli accordi intercorsi tra i soggetti che hanno dato luogo allo scorporo, che non sono ancora integralmente trasmessi".
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