28 Maggio 2024
Il Consiglio di Amministrazione di Benetton, previsto per oggi, martedì 28 maggio, dovrà approvare i bilanci del 2023 (in vista dell'assemblea del 18 giugno), i quali evidenzieranno una perdita operativa stimata in 230 milioni di euro. Durante questa riunione, segnerà anche l'addio del presidente Luciano Benetton, 89 anni, dopo le dichiarazioni in cui il fondatore ha detto di sentirsi "tradito" dagli attuali manager riguardo l'entità delle perdite aziendali, aprirà le porte al nuovo ad, che sarà Claudio Sforza
Durante l'incontro è stato scelto il nuovo amministratore delegato, vale a dire Claudio Sforza, con un passato in Ilva, Poste e Wind. Quest'ultimo sostituirà Massimo Renon. Attualmente, le attività del Gruppo Benetton nel settore moda rappresentano circa il 2% del business dell'azionista Edizione. La holding, che detiene partecipazioni in società come Generali, Mediobanca, Cellnex, Mundys e Avolta (ex Autogrill-Dufry), si prepara a una "necessaria discontinuità" nella gestione manageriale, intervenendo con 260 milioni di euro per sostenere il piano di ristrutturazione e rilancio di Benetton. Questo intervento potrebbe avvenire attraverso un aumento di capitale o altre forme finanziarie.
Edizione ha continuato a sostenere la società con 350 milioni di euro negli ultimi 3 anni e ha dichiarato la sua volontà di continuare a farlo nei prossimi anni. L'attenzione ora si sposta verso l'assemblea del 18 giugno, che segnerà l'inizio di un nuovo corso per il Gruppo Benetton con la nomina del nuovo amministratore delegato. Tuttavia, questa sembra essere solo l'ultima di una serie di crisi che hanno colpito l'azienda negli ultimi 10 anni.
La realtà è che il modello di business Benetton risulta strutturalmente deficitario. Di Ad ne son passati molti dalle parti di Ponzano Veneto, dove ha base l'azienda: circa 20 negli ultimi 40 anni. I costi, tra affitti e approvvigionamenti di materie prime, sono diventati insostenibili. La gestione dei negozi, con una presenza in 80 paesi e oltre 3.700 punti vendita secondo i dati del 2022, è rimasta in franchising, a differenza dei concorrenti Zara e H&M che operano direttamente. Negli ultimi due anni, la guerra alle porte dell'Europa, con negozi Benetton presenti anche in Russia e nell'area dell'ex Europa dell'Est, ha rallentato i piani di rilancio.
Il management aveva presentato un piano nel 2020 che prevedeva di raggiungere il pareggio nel 2023 e flussi di cassa positivi nel triennio successivo, ma invece è stata registrata un'altra perdita a otto cifre. Nel 2022, l'azienda ha chiuso con una perdita di quasi 122 milioni di euro, e nel 2021 il deficit era di oltre 141 milioni. Queste perdite hanno richiesto interventi da parte dell'azionista Edizione, con un contributo di circa cento milioni all'anno, facendo salire il totale delle perdite oltre il miliardo, con il primo deficit registrato già nel 2013.
Nel frattempo, la pandemia di Covid ha colpito duramente tutti i gruppi del retail, costringendo Benetton a rimandare il piano triennale per il pareggio al 2023, un obiettivo che, ancora una volta, non è stato raggiunto, fallendo come tutti i tentativi di rilancio precedenti.
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