02 Novembre 2023
Il Consiglio di amministrazione di Tenaris, produttore e fornitore a livello globale di tubi e servizi per l'esplorazione e la produzione di petrolio e gas, ha approvato i risultati finanziari del terzo trimestre del 2023.
Nel terzo trimestre Tenaris ha visto salire i ricavi del 9% rispetto al 2022 con 3,2 miliardi di dollari contro i 2,975 miliardi dell'anno scorso e i 3,21 miliardi previsti dal consensus, ma sono in calo del 21% rispetto al secondo trimestre. L'utile netto è invece calato del 10% su base annuale e del 52% rispetto ai tre mesi precedenti. La societa' ha infatti chiuso il periodo a settembre con un utile netto di 547 milioni di dollari, 0,46 dollari per azione, rispetto ai 608 milioni, 0,51 dollari per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso e sotto i 686 milioni attesi dal consensus. L'utile operativo si e' attestato a 868 milioni (+8% su anno e -32% su trimestre) e l'Ebitda a 1,004 miliardi (+6% su anno e -29% su trimestre), sopra il consensus per 938 milioni, con un margine del 31%, sopra il 29% atteso dagli analisti (31,8% l'anno scorso e 34,6% nel secondo trimestre).
Il Gruppo ha specificato che sull'utile ha pesato un onere straordinario non-cash da 144 milioni di dollari, mentre il calo delle vendite rispetto ai tre mesi precedenti 'riflette il rallentamento dell'attivita' e dei prezzi nelle Americhe, minori consegne trimestrali per progetti offshore e il calo delle vendite in segmenti di mercato come i prodotti meccanici europei'.
La societa' ha autorizzato un acconto sul dividendo per 0,20 dollari per azione (0,40 dollari per Ads), per un totale di circa 236 milioni, e ha lanciato un programma di buyback fino a 1,2 miliardi, da eseguire entro un anno, con l'intenzione di annullare le azioni ordinarie riacquistate (al prezzo di chiusura del titolo a Milano il primo novembre rappresenta 75,4 milioni di azioni, ovvero il 6,4% del flottante).
Dopo aver investito 100 milioni per l'acquisizione di ulteriori impianti di lavorazione di tubi negli Stati Uniti e di un impianto di rivestimento dei tubi in Italia, la posizione di cassa netta e' salita a 3,3 miliardi di dollari al 30 settembre (contro i 2,9 miliardi attesi dal consensus). Analizzando il giro d'affari, i ricavi legati a prodotti tubolari e servizi saliti del 9% a 3,095 miliardi di dollari nel trimestre rispetto allo stesso periodo 2022 (-21% rispetto tre mesi precedenti). Su base sequenziale, i volumi venduti sono diminuiti del 17% e i prezzi medi di vendita sono calati del 5%. In Europa si è registrato una riduzione delle vendite di prodotti per tubi meccanici ai distributori, in un contesto di mercato in calo.
Nella regione Amea (Asia Pacifico, Medio Oriente e Africa) le vendite sono calate in Iraq, Egitto e Indonesia. In Nord America, l'attività e le spedizioni sono diminuite nel mercato onshore degli Stati Uniti e nel Golfo del Messico, con un calo dei prezzi in tutta la regione, mentre le vendite in Canada sono state frenate da una minore attivita' da parte di clienti chiave. In Sud America si e' avuto un ulteriore calo delle vendite in Argentina e un ribasso delle vendite di Octg (oil country tubular goods) offshore e di line pipe in Brasile, dopo le vendite eccezionalmente elevate del trimestre precedente.
Nei primi nove mesi dell'anno, l'utile è salito del 61% a 2,812 miliardi di dollari, 2,36 dollari per azione e 4,72 dollari per Ads, e i ricavi sono aumentati del 41% a 11,454 miliardi, con un Ebitda in aumento del 64% a 3,89 miliardi (margine Ebitda passato dal 29,2% al 34%).
Tenaris prevede che nel quarto trimestre, "le vendite nelle Americhe risentiranno dell'adeguamento in corso dei livelli dei prezzi, che continuano a essere influenzati dalle importazioni, mentre le vendite in Medio Oriente e per i progetti offshore dovrebbero aumentare e sostenere il fatturato totale. Il margine Ebitda diminuira' a causa dei prezzi piu' bassi nelle Americhe e il free cash flow si adeguera' a un Ebitda piu' basso e a una posizione piu' stabile del capitale circolante'.
Alla pubblicazione dei conti del secondo trimestre, la società aveva anticipato che nella seconda metà dell'anno le vendite e i margini sarebbero stati "significativamente più bassi" (nei tre mesi a settembre il margine Ebitda si e' attestato al 31%, contro il 31,8% dello stesso periodo dell'anno scorso e il 34,6% del secondo trimestre). La società ha fatto inoltre sapere che negli ultimi mesi i prezzi del petrolio si sono mantenuti al di sopra degli 80 dollari al barile, "nonostante le preoccupazioni per l'impatto degli alti tassi di interesse sull'economia globale" e i prezzi del gas naturale statunitense ed europeo sono in rialzo, con questi ultimi che mostrano un'elevata volatilità a fronte di potenziali interruzioni dell'offerta e di prospettive positive della domanda. Negli Stati Uniti, il calo dell'attivita' di trivellazione di petrolio e gas registrato finora "si sta esaurendo e si prevede una ripresa nel corso del prossimo anno".
Negli Stati Uniti, il calo dell’attività di trivellazione di petrolio e gas registrato finora sta raggiungendo i livelli minimi e si prevede che inizierà un recupero entrando nel nuovo anno. Le scorte di petrolio sono scese a livelli bassi, così come lo stock di pozzi perforati ma non completati. Allo stesso tempo, le scorte di tubi OCTG stanno diminuendo verso livelli più normali. In Canada, l’attività di perforazione è scesa al di sotto del livello dell’anno precedente, ma si prevede un recupero nel 2024 grazie a un aumento della capacità di estrazione e di trasporto di LNG. Le attività di perforazione offshore sono in aumento in tutto il mondo, concentrandosi su giacimenti altamente produttivi come quelli in Brasile e Guyana. In Medio Oriente si è registrata una crescita dell’attività nel corso dell’anno e si prevede che possa ulteriormente aumentare.
Nel quarto trimestre, le vendite nelle Americhe saranno influenzate dall'adeguamento dei livelli dei prezzi (che continuano ad essere influenzati dalle importazioni), mentre le vendite in Medio Oriente e per i progetti offshore dovrebbero crescere e trainare il totale dei ricavi. La marginalità diminuirà riflettendo prezzi più bassi nelle Americhe e il flusso di cassa si adeguerà a un EBITDA inferiore e a un capitale circolante più stabile.
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