24 Settembre 2023
Pagamento dividendo azioni Stellantis imminente
L'ossessione dell'elettrico frena e, nonostante i congrui incentivi a disposizione, continua a non convincere molti italiani, spingendo dopo Volkswagen anche Stellantis a virare su opzioni con motorizzazione ibrida.
Ha sorpreso molto infatti qualche giorno fa la notizia di una brusca frenata del Gruppo tedesco sulla produzione di auto elettriche in adeguamento al calo della domanda, dopo che la Germania era stata uno dei paesi a promettere di più rispetto alla transizione verso i veicoli elettrici.
Sembra proprio essere proprio la doppia motorizzazione quella che va per la maggiore, con il 24% di quota di mercato in Europa e con davanti solamente le auto a benzina (32,7%), poiché questa assicura un'importante riduzione delle emissioni, costa meno e soprattutto non necessita di essere ricaricata.
Un recente report di PwC Strategies ha sondato l'atteggiamento degli italiani verso l'auto elettrica, rilevando come "nel complesso i proprietari di vetture elettriche sono soddisfatti dell'esperienza in fase di utilizzo, ma il 26% degli interpellati tornerebbe a una motorizzazione tradizionale a causa dell'elevato tempo di ricarica e delle performance della batteria alle basse temperature ambientali".
In questo contesto Stellantis decide dunque di puntare sulla flessibilità, consapevole che lo scenario europeo, fino a poco tempo forzatamente indirizzato alla produzione e vendita unicamente di veicoli elettrici dal 2035, sta mutando.
Dopo la nuova versione della Fiat 600 lanciata a luglio arriva quindi in questi giorni l'annuncio dello stesso modello in ibrido, che sarà disponibile dal 2024 a meno di 20000 euro. Anche Avenger, partita quest'anno subito elettrica e a benzina, sarà anche ibrida.
Il 2024, con il rinnovo dell'Europarlamento, sarà quindi un anno decisivo in tal senso, nell'ottica di una sempre maggiore apertura verso la neutralità tecnologica, cioè a tutte le motorizzazioni decarbonizzanti, tra cui i carburanti sintetici e soprattutto i bio-carburanti.
In Inghilterra intanto il primo ministro ha dichiarato di voler raggiungere il target delle emissioni zero nel 2050, "ma in modo più realistico". Da qui lo stop alla vendita di vetture a benzina e Diesel, a favore del "tutto elettrico", posticipato di 5 anni, dal 2030 al 2035, e il rinvio dell'obbligo oneroso per i cittadini di sostituire le caldaie a gas. "Non si possono chiedere ai cittadini tanti cambiamenti senza prima un dibattito nazionale in cui vengano adeguatamente informati", ha infatti commentato il Premier Sunak.
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