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Ariston Group, EBIT adjusted da record con €223 mln (+9,4%) e ricavi netti a €2,4 mln (19,7%)

Paolo Merloni, Presidente Esecutivo di Ariston Group: "I risultati del primo anno dopo la quotazione in Borsa dimostrano ancora una volta la forza della nostra strategia"

02 Marzo 2023

Ariston Group, EBIT adjusted da record con €223 mln (+9,4%) e ricavi netti a €2,4 mln (19,7%)

Il Consiglio di Amministrazione di Ariston Holding N.V. (MTA/EXM; Bloomberg ticker: ARIS IM) si è riunito oggi e ha approvato la relazione annuale per l’esercizio conclusosi il 31 dicembre 2022.
"I risultati del primo anno dopo la quotazione in Borsa, frutto della combinazione di una robusta crescita organica con un'acquisizione trasformativa, dimostrano ancora una volta la forza della nostra strategia", ha commentato Paolo Merloni, Presidente Esecutivo di Ariston Group - "Con l'aggiunta pro-forma di Centrotec Climate Systems2 , il fatturato è già oltre 3 miliardi di euro, con una solida redditività".


"Abbiamo ottenuto ottimi risultati, crescendo nei nostri mercati principali nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza, soprattutto in Europa" - ha aggiunto Laurent Jacquemin, CEO di Ariston Group - "Abbiamo anche gestito al meglio un contesto di supply chain estremamente complesso, adattandoci a un ecosistema in rapida evoluzione e tenendo come stella polare il servizio ai nostri clienti".

I ricavi netti sono stati pari a 2.378,8 milioni di euro, con una crescita del 19,7% rispetto ai 1.987,3 milioni di euro registrati nel 2021. La crescita è stata più forte nel Thermal Comfort rispetto alle altre due divisioni e si è concentrata in Europa e in Asia/Pacific & MEA.

I cambi hanno contribuito con un effetto positivo (+3,9%); l'estensione del perimetro di consolidamento corrisponde a Chromagen, acquisita a gennaio e consolidata per l'intero anno.
L'EBITDA si è attestato a 283,5 milioni di euro, in crescita del 14,8% rispetto ai 246,9 milioni di euro dell'anno precedente, mentre l'EBIT si è attestato a 193,7 milioni di euro, in aumento del 13,2% rispetto ai 171,2 milioni di euro del 2021.
Questi margini sono presentati anche in forma rettificata, più adatta ad apprezzare l'andamento della normale gestione aziendale, con l'esclusione di costi o ricavi non rappresentativi; le rettifiche più significative per il 2022 sono costi straordinari legati all’alluvione di settembre in due stabilimenti (al netto di un rimborso assicurativo preliminare), spese connesse all’attività di M&A, e - per l'EBIT - l'ammortamento della PPA.


L'EBITDA adjusted si è attestato a 305,3 milioni di euro, con una crescita del 10,8% rispetto ai 276,8 milioni di euro registrati nel 2021, con una diminuzione del margine sui ricavi netti dal 13,9% al 12,8%.
L'EBIT adjusted si è attestato a 222,6 milioni di euro, in crescita del 9,4% rispetto ai 203,4 milioni di euro del 2021. Il corrispondente margine sui ricavi netti è passato dal 10,2% al 9,4%. La diluizione derivante dalle fusioni e acquisizioni, l'aumento delle spese commerciali, generali e amministrative per sostenere la crescita, l'aumento dei prezzi delle materie prime registrato subito dopo l'invasione russa dell'Ucraina e l'ulteriore impennata dei prezzi dell'energia sono stati mitigati dalla leva operativa e dalle iniziative di pricing, soprattutto nell'ultima parte dell'anno.
L'utile netto dell'anno ha raggiunto 140,3 milioni di euro, il 2,9% in più rispetto ai 136,3 milioni di euro del 2021. L'aliquota fiscale consolidata corrispondente è stata del 22,0%, contro il 17,6% insolitamente basso dell'anno precedente, conseguenza di un beneficio fiscale una tantum

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