09 Novembre 2022
Pambianco e PwC, in occasione della 27° edizione del Fashion Summit organizzato in partnership con Grazia, hanno analizzato il ruolo che il nostro Paese riveste oggi nel mutato panorama mondiale del settore e le sue prospettive per il futuro.
I lavori si sono aperti con il saluto di David Pambianco, CEO di Pambianco e sono poi entrati nel vivo con l’intervento di Daniela Sola, Managing Director International Business Mondadori Media.
A seguire, dopo un’intervista con Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana che ha sottolineato l’importanza per i brand di operare in sinergia ed a difesa della propria filiera e del fashion system di ragionare in un’ottica europea, Alessio Candi, Consulting e m&a Director di Pambianco ha presentato una ricerca in cui sono state messe a confronto le aziende del lusso italiane con quelle internazionali; confronto che ha sottolineato come le nostre aziende siano mediamente penalizzate da una crescita più lenta e da una minore redditività anche perché dimensionalmente più piccole.
In un settore lusso che nel 2021 ha fatturato 141 miliardi di euro con un ebitda di 46 miliardi, e con una forte concentrazione in pochi grandi gruppi se si pensa che i primi 10 gruppi valgono 136 miliardi su 141 totali. l’Italia è rappresentata da 4 gruppi nei top 10 ma complessivamente cubano per 8 miliardi.
Pambianco ha analizzato inoltre come oggi l’Italia si riconfermi però il primo produttore mondiale di prodotti di lusso grazie ad un tessuto produttivo di eccellenze e distretti che non ha uguali nel mondo. Purtroppo il segmento a monte nella filiera, che ci vede leader indiscussi, è però anche quello con minore redditività.
La mattinata è quindi proseguita con l’intervento di Erika Andreetta, EMEA Fashion & Luxury Leader Partner PwC Italia che, illustrando l’indagine di PwC “Il ruolo dell’Italia nel nuovo sistema mondiale”, ha spiegato che le New Generation sono sempre più attente all’acquisto di prodotti di second-hand; le motivazioni sono economiche (46%) ed ecologiche (24% attenzione alla sostenibilità, 27% lotta agli sprechi). Il Second-hand è utile per liberarsi del superfluo (56%) ma anche per ridurre gli sprechi (43%). L’88% delle New Generations è preoccupato per l’ambiente. Il 72% di loro sarebbe disposto a cambiare radicalmente le proprie abitudini per proteggere l’ambiente (vs 88% di Boomers).
Inoltre, 4 consumatori su 10 sarebbero disposti a pagare un premium price per prodotti Fashion e Accessori naturali o eco-friendly. La scelta di forniture e materie prime è dunque fondamentale per reputare un’azienda sostenibile. Per il 38% delle New Generation è importante adottare strategie sostenibili per l’approvvigionamento energetico. Tra i soli Millennials la quota sale al 50%.
Considerando che l’Italia rappresenta il fiore all’occhiello della produzione del settore a livello mondiale è importante rimanere competitivi investendo strategicamente nel cambiamento, rapido e reale, delle filiere in ottica di sostenibilità. Ciò andrà fatto non solo per la tutela ambientale, ma anche per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni che rappresenteranno oltre il 50% del mercato del lusso a livello mondiale entro il 2030. Per rendere possibile il cambiamento occorrono nuove competenze, attualmente mancanti sul mercato, oltre che investimenti accessibili tramite PNRR e spinti da modelli di economia circolare.
A seguire Barbara Lunghi, Head of Primary Markets Borsa Italiana e Marco Palmieri, Presidente del gruppo Piquadro hanno presentato l’esperienza di quotazione di successo del gruppo Piquadro.
Dopo un’intervista di David Pambianco in collegamento da Londra con Gabriele Maggio, President e CEO di Stella McCartney, Alessandra Di Valentin, Senior Industry Manager Fashion & Luxury di Google Italia, nel suo intervento “Reshaping Retail: What's next for the fashion and luxury market?” ha analizzato come l'incertezza che ha caratterizzato lo scenario macro-economico degli ultimi anni abbia generato notevoli cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori.
Attraverso i dati di interesse di ricerca Google, ha infatti delineato alcuni tra i principali trend di consumo che i brand fashion e del lusso potranno sfruttare per continuare a crescere nel prossimo futuro. Primo tra i quali una crescente importanza dei canali social come luogo di scoperta e ispirazione. Un'esperienza d'acquisto sempre più sociale e digitale porterà nei prossimi anni alla creazione di veri e propri micro-trend che si alterneranno sullo scenario digitale sempre più velocemente. Infine, una maggiore consapevolezza sulle tematiche ambientali, renderà i consumatori sempre meno propensi a compromessi sulla sostenibilità dei loro acquisti. Per rispondere alle variazioni sempre più repentine che ne conseguiranno, i brand fashion e del lusso potranno non solo sfruttare le potenzialità dell'automatizzazione che Google mette a loro disposizione, ma anche raggiungere una maggiore efficienza concentrandosi sui propri clienti di maggior valore grazie ad una strategia digitale basata sui dati di prima parte e raggiungere nuovi segmenti di pubblico grazie a canali sempre più immersivi come quelli video grazie a YouTube.
Mauro Grange, CEO della holding Fine Sun, a cui fanno capo i marchi Dondup, Autry, 120% lino, Ghoud e Rosantica, è stato quindi invitato a condividere con la platea la propria case history di successo che ha visto la holding ed i vari brand che la compongono mettere a segno importanti crescite con un 2022 in chiusura a 195 milioni di euro in crescita del 71%
sull’esercizio precedente.
Guido Alfani, General Manager Carbonsink ha quindi riassunto la situazione attuale dell’impegno del sistema moda nei confronti dell’ambiente. Risulta ancora lungo il percorso per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050 ma il percorso operativo tracciato da Carbonsink per le aziende è certamente molto chiaro.
A chiudere la prima parte della mattinata l’intervista ad Andrea Scotti Calderini, Co-Founder e CEO di Freeda, digital media brand oggi attivo anche come piattaforma di marketing per supportare i brand della moda a dialogare con il target giovane.
Dopo il break, a riaprire i lavori, l’interessante intervista esclusiva con Renzo Rosso, Fondatore e Presidente di OTB e con Fabrizio Cardinali, CEO di Etro.
Laura Milani, Head of luxury Made in Italy Hub – TikTok ha quindi presentato alcuni dati relativi alla rapidissima evoluzione di questo canale che offre interessanti opportunità per le aziende del segmento lusso.
A chiudere i lavori, infine, le interviste con Antonio De Matteis, CEO di Kiton e Stefano Beraldo, CEO di OVS.
David Pambianco, CEO di Pambianco, ha spiegato a Il Giornale d'Italia:
"Questa è la 27esima edizione del nostro Fashion Summit, un evento storico, il primo nel settore della moda. Non abbiamo, mai saltato un anno. Le tematiche più importanti sentite oggi sono sulla sostenibilità e sul digitale, alla filiera e al ruolo di cambiamento dell’Italia nel panorama del sistema moda, dove siamo oramai collocati come ambito produttivo".
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