09 Dicembre 2025
Social Network Fonte: X @Biswa810
In Australia scatta il primo divieto al mondo che impedisce ai minori di 16 anni di utilizzare i social network, una misura che porterà alla disattivazione di oltre un milione di account. Il governo di Canberra difende la stretta, definendo le piattaforme una minaccia alla salute mentale dei più giovani e citando gli algoritmi che “risucchiano” gli utenti come una vera e propria “cocaina comportamentale”. Le autorità sostengono che la norma spingerà i ragazzi verso “più interazioni interpersonali”.
L’Australia si prepara dunque a disattivare più di 1 milione di account social appartenenti a utenti sotto i 16 anni a partire da mercoledì, applicando un divieto che ha acceso un vivace dibattito pubblico e attirato l’attenzione di governi e osservatori in tutto il mondo. La nuova legge impone alle piattaforme digitali di adottare “misure ragionevoli” per impedire ai minori di iscriversi e per provvedere alla rimozione degli account già esistenti.
Il governo australiano difende la misura come una necessità urgente per tutelare la salute mentale dei più giovani, esposti – secondo molti esperti – a danni significativi legati alla dipendenza dai social. La ministra delle Comunicazioni, Anika Wells, ha sostenuto davanti al National Press Club di Canberra che “con una sola legge possiamo proteggere la Generazione Alpha dall’essere risucchiata in un purgatorio da algoritmi predatori, descritti dall’uomo che ha creato la funzione come ‘cocaina comportamentale’.”
Il provvedimento, sebbene accolto con favore da numerosi genitori, ha suscitato anche preoccupazioni: molti temono che il divieto possa limitare la capacità dei giovani di esprimersi online, di costruire relazioni sociali e di accedere a supporti essenziali, soprattutto per chi vive in zone remote o appartiene a comunità vulnerabili. Non a caso, 2 15enni hanno già presentato un ricorso alla Corte Suprema australiana contro la nuova normativa.
Altri, invece, vedono nella decisione dell’Australia una possibile svolta globale. Julie Inman Grant, eSafety Commissioner, ha dichiarato durante un evento a Sydney: “L’ho sempre considerato come il primo domino, ed è per questo che loro hanno reagito.” Secondo molti osservatori, infatti, il provvedimento potrebbe presto ispirare misure analoghe in altri Paesi.
Le piattaforme social – da Instagram a TikTok, passando per YouTube, Facebook, X, Snapchat e Reddit – dovranno rispettare la stretta e saranno soggette a sanzioni fino a 49,5 milioni di dollari australiani per violazioni gravi o reiterate. Meta, per esempio, ha già annunciato che inizierà a chiudere account Instagram, Threads e Facebook non conformi.
Il divieto gode di un ampio consenso nel Paese: un sondaggio YouGov ha rilevato che il 77% degli australiani è favorevole alla misura. Secondo i sostenitori, la legge contribuirà a riportare i ragazzi verso relazioni più autentiche, spingendoli a privilegiare il contatto umano e migliorando così le loro competenze sociali.
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