27 Novembre 2025
Pam Hogg Fonte: X @pollybirkbeck
Addio a Pam Hogg, icona assoluta della moda britannica, spentasi all’età di 66 anni. La visionaria designer scozzese ha vestito star internazionali come Rihanna, Kate Moss e Lady Gaga ed è morta “serenamente in un letto di hospice”, come ha annunciato la famiglia sui social. Un nome diventato culto per la sua estetica punk, futuristica e profondamente anticonvenzionale, capace di influenzare generazioni di creativi.
La famiglia, in una dichiarazione diffusa su Instagram, si è detta “profondamente addolorata” nell’annunciarne la scomparsa, spiegando che la stilista è morta circondata da “cari amici e familiari”. La causa del decesso non è stata resa nota. I parenti hanno voluto ringraziare il personale dello St Joseph's Hospice di Hackney per il supporto offerto negli ultimi giorni. “Lo spirito creativo e il lavoro di Pamela hanno toccato la vita di persone di ogni età”, hanno scritto. “Lascia una magnifica eredità che continuerà a ispirare, portare gioia e sfidarci a vivere oltre i confini delle convenzioni”.
Nonostante si ritenga che avesse circa 60 anni, nel 2018 Hogg aveva dichiarato al Guardian di non aver mai rivelato pubblicamente la propria età, alimentando quell’alone di mistero che l’ha sempre accompagnata.
Quando si è diffusa la notizia della morte, in tanti hanno ricordato i diversi studi sul vaccino Covid dai quali emergerebbe che gli effetti avversi potrebbero avere un ruolo importante sulla salute di un individuo. Tra questi, cancro, infarti, miocarditi, pericarditi e malattie autoimmuni.
Nata a Paisley, Hogg si formò alla Glasgow School of Art e poi al Royal College of Art di Londra, lanciando nel 1981 la sua prima collezione, Psychedelic Jungle. Una linea ispirata al dress code e all’atmosfera del leggendario Blitz Club della capitale britannica. “Ho iniziato a creare abiti quando avevo circa cinque anni, utilizzando tutti gli abiti usati dei vicini – vicini più ricchi, ma probabilmente non così ricchi, solo più ricchi di noi”, raccontava alla BBC.
Il tratto distintivo delle sue creazioni – e della sua immagine – era un mix di futurismo, attitudine punk e un forte senso androgino. La tuta attillata, diventata un simbolo del suo stile, fu scelta da artiste del calibro di Kylie Minogue, Rihanna, Lady Gaga, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Jessie J, Björk, Siouxsie Sioux, Grace Jones e Kelly Rowland. Persino Lady Diana indossò un suo abito, mentre la principessa Eugenia ne sfoggiò uno personalizzato ad Ascot nel 2013.
Nel 1989 aprì la sua prima boutique indipendente a Newburgh Street, a pochi passi da Carnaby Street, diventando un punto di riferimento per la scena creativa londinese. Nel 2016 firmò la statuetta dei Brit Awards, realizzando 13 trofei con il suo inconfondibile uso di glitter e tonalità metalliche.
Il mondo dello spettacolo e della moda ha voluto renderle omaggio sui social. La conduttrice Fearne Cotton ha scritto: “Pam. Oh Pam. Che gioia conoscerti. Mi mancherai Pam”. Lo stilista Kim Jones ha ricordato: “Ti voglio bene Pam, sei stata così forte fino alla fine, la nostra regina guerriera.” La stilista Bella Freud ha espresso la sua tristezza: “Che tristezza pensare al mondo della moda senza la sua brillantezza”.
Tra i messaggi più intensi quello di Shirley Manson dei Garbage, che ha definito Hogg “la nostra venerata regina della moda scozzese. La brillantezza, il coraggio e lo straordinario, esplosivo senso dell'umorismo che ti travolgeva continuamente con una forza tremenda. L'iconoclasta e fantastica Dr. Hogg potrebbe aver lasciato la passerella, ma la ritroverete nella lunga e leggendaria storia della moda britannica e nel lavoro fantasioso e pionieristico di ogni singolo stilista che segue la sua scia”.
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