16 Novembre 2025
Zelensky
"Stiamo iniziando la riforma delle cruciali società statali nel settore energetico, insieme ad un completo audit delle loro attività finanziarie". Il leader ucraino Volodymyr Zelensky interviene così, sui social, all'indomani dello scandalo corruzione che ha travolto il settore energetico del Paese con giri di tangenti e riciclaggio di denaro per un valore stimato di 100 milioni di dollari.
Dopo lo scandaloso terremoto che ha colpito l'Ucraina e, per primo, l'establishment del Presidente alla luce dell'inchiesta per corruzione relativa agli appalti energetici della società Energoatom, ora Zelensky è stato costretto ad un inevitabile riassetto organizzativo. Lui stesso lo ha annunciato su X tentando, a giochi fatti, di rattoppare un settore profondamente corrotto. Alla luce di quella che viene chiamata "operazione Mida", le agenzie di investigazione anti-corruzione hanno infatti stimato la sottrazione al settore energetico in circa 100 milioni di dollari. Al punto che le prime mosse obbligate intraprese da Zelensky hanno riguardato le forzate dimissioni tanto del ministro della Giustizia Herman Galushchenko - sostituito dalla viceministra Liudmyla Sugak -, quanto della ministra dell'Energia Svitlana Grynchuk, entrambi coinvolti. Un terzo, fondamentale, attore, l'uomo d'affari - e "fedelissimo" di Zelensky - Timor Mindich, considerato il "vertice" della piramide corruttiva e già fuori dal Paese, è stato invece colpito da sanzioni.
Ora però si tratta di riprendere in mano il settore per "rinnovarne il management" come ha specificato il leader ucraino. Tra le misure annunciate, anzitutto l'istituzione di un nuovo board ("comitato") atto a supervisionare la società nucleare statale Energoatom, che è chiamata, in circa "una settimana", a "riformare completamente il management della società". Quindi la nomina veloce di un nuovo capo per la società idroelettrica Ukrhydroenergo, nonché altre misure di riforma per Naftogaz, società nazionale incaricata dell'estrazione, del trasporto e del raffinamento del gas naturale e del petrolio. Alla luce dei fatti, Zelensky ha poi ribadito pubblicamente il suo ferreo impegno a collaborare con le indagini, rivendicando una verità palese ma - altrettanto palesemente - ignorata dai Ministeri colpiti dell'esecutivo: "la piena trasparenza e l'integrità del settore energetico rimangono una priorità assoluta".
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