06 Novembre 2025
Youtube
YouTube censura le 3 ong palestinesi Al-Haq, Palestinian Centre for Human Rights e Al Mezan Center for Human Rights e cancella i 3 account e 700 video pubblicati. La decisione è arrivata in risposta "alle sanzioni di Trump" imposte proprio alle tre organizzazioni dei diritti umani. La rimozione degli account è arrivata senza nessun preavviso il 3 ottobre per Al-Haq e il 7 ottobre per Al-Mezan, confermata dalla stessa Youtube. Il portavoce della piattaforma Boot Bullwinkle ha affermato che "Google si impegna a rispettare le sanzioni applicabili e le leggi sulla conformità commerciale". Come è ovvio e normale che sia, sono state tantissime le critiche e lo sdegno verso questa decisione, che rappresenta un episodio di censura vero e proprio.
Continua l'opera di repressione verso i palestinesi, non solo sul campo di battaglia, visto che Youtube ha segretamente deciso di censurare 3 ong palestinesi, chiudendo loro l'account e cancellando al contempo 700 video che documentavano crimini di guerra di Israele a Gaza. Nei filmati venivano rappresentanti i numerosi attacchi dell'esercito israeliano in questi due anni di genocidio e le uccisioni e le demolizioni in Cisgiordania, nonché inchieste. Sul ruolo di Israele nell’uccisione della giornalista Shireen Abu Akleh, sulla distruzione sistematica delle case in Cisgiordania e sulle torture dei detenuti palestinesi nelle carceri di Tel Aviv.
Denunce, immagini, analisi, interviste e testimonianze dei palestinesi andate scomparse per sottostare ai diktat Usa, che nell'ultimo periodo ha imposto sanzioni non solo alle tre ong ma anche a Francesca Albanese.
Il portavoce dell'ong Al-Haq ha definito la decisione di Youtube "una grave violazione di principio e un’allarmante battuta d’arresto per i diritti umani e la libertà di espressione. Le sanzioni statunitensi vengono utilizzate per paralizzare il lavoro di accertamento delle responsabilità in Palestina e mettere a tacere le voci e le vittime palestinesi, e questo ha un effetto a catena su tali piattaforme che agiscono a loro volta in base a tali misure per mettere ulteriormente a tacere le voci palestinesi".
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