05 Settembre 2025
Marco Rubio, fonte: imagoeconomica
Gli Usa continuano ad imporre sanzioni a soggetti legati in qualche modo a Gaza o che abbiano denunciato il genocidio. Stavolta è il turno delle 3 ong palestinesi Al Haq, Al Mezan e Pchr, accusare di collaborare con la Corte penale internazionale contro Israele. "Questa amministrazione è stata chiara: gli Stati Uniti e Israele non sono parte dello Statuto di Roma e pertanto non sono soggetti all’autorità della Cpi. Ci opponiamo all’agenda politicizzata della Corte, al suo eccesso di competenze e alla sua mancanza di rispetto per la sovranità degli Stati Uniti e dei nostri alleati. Le azioni in corso della Cpi stabiliscono un pericoloso precedente per tutte le nazioni e ci opporremo attivamente a misure che minacciano i nostri interessi nazionali e ledono la sovranità degli Stati Uniti e dei nostri alleati, incluso Israele", ha dichiarato il Segretario di Stato Marco Rubio.
Gli Usa continuano sulla loro linea, volta a sostenere Israele ed il genocidio a Gaza. L'ultima mossa è stata quella di sanzionare 3 ong palestinesi, che secondo l'amministrazione Trump, collaborerebbero con la Cpi contro Israele. Tra queste c'è anche Palestinian Center for Human Rights, che qualche giorno fa in un rapporto illustrava come lo Stato ebraico "ha violato convenzione sul genocidio", commettendo "atti deliberati per negare futuro alla popolazione".
In un comunicato, le 3 ong hanno dichiarato: "Questi provvedimenti, in tempi di genocidio in corso contro il nostro popolo, sono un atto codardo, immorale, illegale e antidemocratico. Solo stati che ignorano completamente il diritto internazionale e la nostra comune umanità possono adottare misure così odiose contro organizzazioni per i diritti umani che lavorano per porre fine a un genocidio".
"L’imposizione delle sanzioni è un segno di debolezza e non di forza da parte dell’amministrazione Trump che sta facendo il lavoro per conto del governo Netanyahu. Un governo che, nonostante la sua potenza militare, mostra di temere un organo indipendente come la Cpi. Evidentemente la Corte sta lavorando bene", ha detto Chantal Melonì rappresentante legale delle vittime davanti alla Corte penale internazionale.
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