Attentato Kirk, Usa revocano visti a 6 stranieri per aver "deriso" la morte, Trump proclama 14 ottobre "giornata del ricordo" dell'attivista

Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato la revoca dei visti di sei cittadini stranieri a causa di commenti sui social media riguardanti l’assassinio del conservatore Charlie Kirk, ucciso durante un raduno a settembre. 

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Secondo quanto riferito dalla portavoce dell’università, Ellen Treanor, a sparare sarebbe stato uno studente, che ha colpito al collo l’attivista dal Losee Center, un edificio a circa 180 metri di distanza, circa venti minuti dopo l’inizio del comizio. Kirk sarebbe morto circa un'ora dopo l'attentato

Attentato Kirk, Usa revocano visti a 6 stranieri per aver "deriso" la morte

Il Dipartimento di Stato ha confermato di aver revocato i visti a sei stranieri provenienti da Argentina, Brasile, Germania, Messico, Paraguay e Sudafrica, che avevano pubblicato sui social network commenti ritenuti celebrativi della morte di Kirk. Tra gli esempi citati, un cittadino argentino aveva scritto che Kirk "ha dedicato la vita a diffondere retorica razzista, xenofoba e misogina" e "merita di bruciare all’inferno".

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Nella folla si trovavano anche alcuni uomini in borghese e la sicurezza privata di Kirk, che tuttavia non hanno potuto impedire l’attacco. Donald Trump ha ordinato "che tutte le bandiere americane degli Stati Uniti siano ammainate a mezz'asta fino a domenica sera alle 18"

Il Dipartimento ha dichiarato: "Gli Stati Uniti non hanno l’obbligo di ospitare stranieri che augurano la morte agli americani" e ha sottolineato che continuerà a identificare altri titolari di visto che abbiano celebrato l’assassinio del commentatore.

Controllo dei social e ampliamento delle restrizioni sui visti

L’amministrazione Trump ha intensificato il monitoraggio dei social media dei richiedenti visto, obbligando gli studenti stranieri a rendere pubblici tutti i loro account per un controllo governativo. Dal 2019 il Dipartimento richiede già agli utenti di indicare i propri profili social, ma dal giugno scorso le misure si sono ulteriormente rafforzate.

Il vice segretario di Stato Christopher Landau aveva chiesto agli utenti di segnalare contenuti critici nei confronti di Kirk, mentre il segretario Marco Rubio aveva confermato che i visti sarebbero stati negati o revocati per chi “celebrava” l’omicidio. Secondo quanto riportato, più di 145 persone negli Stati Uniti sono state licenziate, sospese o hanno rassegnato le dimissioni per commenti sui social relativi a Kirk.

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Esperti legali e organizzazioni per i diritti civili hanno criticato la misura come una violazione del Primo Emendamento. Harold Hongju Koh, ex consigliere legale del Dipartimento di Stato, ha dichiarato che revocare visti basandosi sui commenti su Kirk costituisce una violazione dei principi fondamentali della libertà di parola.

Trump istituisce il 14 ottobre “Giornata nazionale della memoria” per Charlie Kirk

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha voluto rendere omaggio a Kirk, l’attivista conservatore ucciso il 10 settembre scorso. Il presidente americano ha proclamato il 14 ottobre come "Giornata nazionale della memoria" in suo onore. La decisione segue la cerimonia per la consegna postuma della Medaglia della Libertà, il massimo riconoscimento civile americano, e invita il popolo americano a riunirsi nei luoghi di culto per commemorare l’attivista e riflettere su pace, verità e giustizia. La data coincide anche con il compleanno di Kirk, che avrebbe compiuto 32 anni.

In un comunicato, Trump ha invitato "il popolo americano a riunirsi in questo giorno nei rispettivi luoghi di culto per rendere omaggio alla memoria di Charlie Kirk" e a "pregare per il progresso della pace, della verità e della giustizia in tutto il nostro Paese". La data coincide inoltre con il compleanno di Kirk, che avrebbe compiuto 32 anni.