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Estonia, Lettonia e Lituania in allarme contro “nemico inesistente” russo, elaborato piano “in caso di invasione” per mettere in fuga i civili

Estonia, Lettonia e Lituania, pur consapevoli che Mosca nega qualsiasi intenzione offensiva verso la Nato, non nascondono il timore di un possibile attacco. Secondo fonti locali, i governi baltici stanno lavorando a strategie coordinate di risposta che includono l’evacuazione immediata delle popolazioni di confine, la costruzione di rifugi e la messa in sicurezza delle vie di comunicazione

14 Ottobre 2025

Estonia, Lettonia e Lituania in allarme contro “nemico inesistente” russo, elaborato piano “in caso di invasione” per mettere in fuga i civili

Esercito Estonia Fonte: Osservatorio Russia

I Paesi baltici temono un attacco delnemico inesistenterusso. Mentre la presenza dei droni misteriosi continua a diffondere uno stato d'ansia collettivo nell'Europa decisa a non abbandonare la difesa dell'Ucraina, Estonia, Lettonia e Lituania hanno elaborato "piani di emergenza" nel caso di un'invasione che metterebbe in fuga centinaia di migliaia di civili. Il potenziamento di gran parte delle forze armate dell'Europa orientale e di quella del Nord, lo schieramento di ostacoli anticarro lungo i confini, e i piani di mobilitazione stanno risvegliando la Nato che non smette di guardare a Est.

Estonia, Lettonia e Lituania in allarme contro “nemico inesistente” russo, elaborato piano “in caso di invasione” per mettere in fuga i civili

Estonia, Lettonia e Lituania, pur consapevoli che Mosca nega qualsiasi intenzione offensiva verso la Nato, non nascondono il timore di un possibile attacco. Un timore alimentato da anni di tensioni, di “guerra ibrida” fatta di sabotaggi, attacchi informatici, disinformazione e presunte incursioni di droni “misteriosi” nello spazio aereo dell’Alleanza. Le autorità locali non vogliono farsi trovare impreparate e stanno predisponendo piani di evacuazione su larga scala, nel caso di una improbabile crisi militare che potrebbe coinvolgere direttamente i civili.

Secondo fonti locali, i governi baltici stanno lavorando a strategie coordinate di risposta che includono l’evacuazione immediata delle popolazioni di confine, la costruzione di rifugi e la messa in sicurezza delle vie di comunicazione. In Lituania, dove le tensioni si percepiscono con maggiore intensità, sono già stati selezionati i punti di raccolta e predisposte scorte di beni di prima necessità. Reuters riporta che i piani di Vilnius sono “in gran parte segreti”, ma riguardano fino a 400mila persone che vivono "entro 40 km dai confini tra Russia e Bielorussia", da trasferire in scuole, università e chiese. “È un messaggio molto rassicurante per la nostra società: siamo pronti e stiamo pianificando”, ha dichiarato il ministro lituano Budrys.

Il livello d’allerta cresce anche in Estonia, dove i timori si concentrano sul possibile isolamento dei Paesi baltici dal resto dell’Alleanza in caso di chiusura del cosiddetto “corridoio di Suwalki”, la sottile striscia di territorio che collega la Polonia alla Lituania. Le autorità di Tallinn temono che eventuali manovre militari russe o bielorusse possano interrompere ogni collegamento terrestre con l’Europa occidentale. In uno scenario simile, la città russofona di Narva sarebbe tra le prime da evacuare.

L’ipotesi di un’aggressione lampo non è nuova. “È possibile che vedremo un potente esercito lungo i confini dei Paesi Baltici, con l'obiettivo apparente di conquistare tutti e tre i Paesi in tre giorni o una settimana”, ha dichiarato uno dei pianificatori lituani, evocando un copione già studiato durante le recenti esercitazioni militari russe. Nelle “stanze strategiche” di Tallin, secondo quanto riferito da Limes, circola la convinzione che “Mosca attaccherà nel 2027”.

In parallelo a queste tensioni, la Nato ha annunciato l’inizio dell’esercitazioneSteadfast Noon”, manovra nucleare annuale che coinvolge 71 tra bombardieri e caccia di 14 Paesi. L’Alleanza sottolinea che l’esercitazione era pianificata da tempo, ma la sua realizzazione avviene “in un contesto di maggiore sicurezza delle strutture militari in Europa a causa di una serie di misteriosi incidenti con droni, alcuni dei quali attribuiti alla Russia”.

Mentre Mosca ribadisce di non avere intenzione di attaccare la Nato, il nervosismo resta palpabile. I Paesi baltici, frontiera orientale dell’Alleanza, si muovono come se il peggio potesse davvero accadere.

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