07 Ottobre 2025
L'ex cancelliera tedesca Angela Merkel ha rilasciato importanti dichiarazioni sulla situazione attualmente in corso in Europa e sull'"escalation russa" decantata da molti Paesi membri. L'ex politica ha gelato sia l'Unione Europea, sia la Nato con le sue parole, addossando la maggior parte della responsabilità della tensione ai "Paesi Baltici e alla Polonia", che stanno "bloccando il dialogo con la Russia". L'unico modo per uscire dalla condizione in cui si trova il Vecchio Continente? "Parlare con Putin".
Angela Merkel torna a far discutere. Ma stavolta, più che una provocazione, le sue parole sembrano un monito: l’Unione Europea avrebbe dovuto dialogare con Vladimir Putin prima che la crisi ucraina degenerasse. In un’intervista al quotidiano ungherese Partizán, l’ex cancelliera ha ricordato come nel giugno 2021 avesse proposto un “nuovo formato di confronto diretto” tra l’Ue e il Cremlino, intuendo che Mosca "non prendeva più sul serio gli accordi di Minsk".
“Volevo che l’Europa parlasse con Putin con una sola voce, ma alcuni Stati non lo hanno sostenuto. Principalmente i Paesi baltici, ma anche la Polonia era contraria”, ha dichiarato Merkel, sottolineando come Varsavia e le repubbliche baltiche abbiano frenato l’iniziativa per paura di una posizione comune europea troppo morbida verso Mosca. “Poi è arrivata la guerra in Ucraina”, ha aggiunto amaramente.
Le sue parole hanno scatenato una bufera diplomatica: i governi di Varsavia, Riga e Tallinn l’hanno accusata di “giustificare” Putin, ma in realtà l’ex cancelliera ha ribadito un concetto antico quanto la politica stessa – la necessità di trattare anche con i "nemici".
A vent’anni dal suo primo incontro con Putin, la leader che per sedici anni ha guidato la Germania ricorda all’Europa che l’isolamento non è strategia, ma resa. “Capire Putin non significa sostenerlo”, aveva già chiarito mesi fa, criticando chi in Germania usa il termine "Putin-Versteher" come insulto. Per Merkel, comprendere il punto di vista russo era – ed è – un dovere della diplomazia.
Le "reazioni isteriche" dei governi baltici e polacchi, che la accusano di “danneggiare l’Europa”, dimostrano quanto il dibattito sul rapporto con Mosca resti avvelenato da ideologia e paura. Merkel invece parla di realpolitik: la convinzione che solo la trattativa può prevenire la guerra, non l’esclusione.
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