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Israele fuori dalla Uefa, sondaggio: "69% italiani pro a esclusione di Tel Aviv da competizioni calcistiche, si anche da elettori cdx”

Un dato ancora più significativo è che questa posizione è condivisa anche dalla maggioranza degli elettori del centrodestra, nonostante il governo Meloni abbia finora sostenuto la partecipazione di Israele nello sport

01 Ottobre 2025

Onu, esperti del Consiglio per i Diritti Umani chiedono esclusione Israele da competizioni Uefa e Fifa: “Organismi sportivi non chiudano un occhio”

Israele squadra calcio Fonte: Goal.com

"Sette italiani su dieci non vogliono che Israele partecipi alle competizioni calcistiche". È quanto emerge da un sondaggio commissionato dalla ong internazionale Ekō e realizzato da YouGov, i cui risultati vengono diffusi in esclusiva da il Fatto Quotidiano. A due settimane dalla partita prevista per il 14 ottobre a Udine, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, tra la Nazionale italiana guidata da Gattuso e quella israeliana, il sondaggio rivela che il 69% degli italiani è favorevole alla sospensione di Israele dalle competizioni calcistiche internazionali, almeno fino a quando il Paese non rispetterà i diritti umani e il diritto internazionale. Una percentuale che sale all’80% tra coloro che hanno espresso un’opinione chiara.

Un dato ancora più significativo è che questa posizione è condivisa anche dalla maggioranza degli elettori del centrodestra, nonostante il governo Meloni abbia finora sostenuto la partecipazione di Israele nello sport.

Israele fuori dalla Uefa, sondaggio: "69% italiani pro a esclusione di Tel Aviv da competizioni calcistiche, si anche da elettori cdx”

Nel mondo del calcio, intanto, qualcosa si muove. Di fronte alle atrocità in corso a Gaza, si moltiplicano pressioni e appelli. Tra questi, una lettera firmata da Francesca Albanese e altri sette esperti delle Nazioni Unite, indirizzata direttamente a UEFA e FIFA, in cui si chiede un provvedimento concreto. Tuttavia, le istituzioni calcistiche europee e mondiali smentiscono l’esistenza di misure imminenti e continuano a rassicurare Tel Aviv. Eppure, secondo fonti del Times, un voto all’interno della UEFA su una possibile sospensione di Israele non troverebbe molti contrari.

Gli esperti ONU sono chiari: uno stop alla partecipazione israeliana rappresenterebbe “una risposta necessaria per affrontare il genocidio in corso nei territori palestinesi occupati”, oltre a evitare che gli eventi sportivi vengano “utilizzati per normalizzare le ingiustizie”. A rafforzare questa posizione c'è anche il precedente della Russia, esclusa da tutte le competizioni internazionali subito dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, una decisione definita “politica” dallo stesso presidente UEFA, Aleksander Čeferin.

Secondo i dati raccolti da YouGov tra il 16 e il 17 settembre su un campione rappresentativo di italiani, la maggioranza ritiene che a Israele debba essere applicato lo stesso trattamento riservato alla Russia. Il 69% degli intervistati si dice favorevole all’esclusione della nazionale israeliana almeno fino alla cessazione della violenza a Gaza, mentre solo il 17% si dichiara contrario. Il consenso è particolarmente elevato tra i giovani dai 18 ai 24 anni, dove raggiunge l’85%, ma resta alto in tutte le fasce d’età, oltre il 60%.

Il sondaggio mette in luce anche un ampio sostegno alla sospensione delle relazioni economiche con gli insediamenti illegali israeliani: il 72% degli intervistati si dice favorevole, con un ampio consenso anche tra gli elettori del governo. In particolare, questa misura è sostenuta dal 60% degli elettori della Lega, dal 63% di quelli di Forza Italia e da un altro 63% degli elettori di Fratelli d’Italia.

Nonostante ciò, sul fronte sportivo il governo italiano non ha ancora mostrato aperture. Alla recente Assemblea Generale dell’ONU, Giorgia Meloni ha dichiarato che l’Italia “voterà a favore di alcune delle sanzioni proposte dalla Commissione Europea contro Israele”, ma nulla è stato detto sulla questione calcistica. Il ministro dello Sport Andrea Abodi e il presidente della FIGC Gabriele Gravina hanno ribadito che la Nazionale scenderà regolarmente in campo contro Israele il 14 ottobre a Udine.

Ma Ekō insiste sulla necessità di una presa di posizione. “Le italiane e gli italiani non vogliono che la Nazionale di calcio condivida il campo con i rappresentanti di uno Stato genocida”, afferma l’attivista Alessio Petronelli. Petronelli sottolinea un ulteriore aspetto emerso dal sondaggio: “Non è una questione di destra o di sinistra”, spiega, “e non si tratta di una richiesta da parte dell’opposizione, ma proviene dagli stessi elettori che hanno portato al potere il governo Meloni”. E conclude: “Le italiane e gli italiani vogliono che il governo e le autorità calcistiche dimostrino coerenza e coraggio”.

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