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Gaza, anche il Lussemburgo si sveglia: approvato il riconoscimento dello Stato di Palestina all'Assemblea Onu del 22 settembre

Lussemburgo e altri Paesi come Francia, Belgio, Canada e Australia riconosceranno la Palestina all’Onu la prossima settimana: un passo decisivo ma tardivo per rilanciare la soluzione a due stati e fermare la guerra a Gaza

16 Settembre 2025

Luc Frieden

Luc Frieden, fonte: X, @eunews

Anche il Lussemburgo si sveglia sulla questione di Gaza, decidendo di approvare il riconoscimento dello Stato di Palestina e di ufficializzarlo all'Assemblea Generale dell'Onu del 22 settembre, a New York. Insieme a lui, altri Paesi europei e non vanno sempre più verso il coronamento, almeno sulla carta, della soluzione dei due Stati.

Gaza, anche il Lussemburgo si sveglia: approvato il riconoscimento dello Stato di Palestina all'Assemblea Onu del 22 settembre

Lussemburgo compie un passo storico verso il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. Il primo ministro Luc Frieden e il ministro degli Esteri Xavier Bettel hanno annunciato che la decisione sarà formalizzata nei prossimi giorni a New York, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La mossa avviene in coordinamento con Francia, Belgio, Canada, Australia e – secondo indiscrezioni – anche il Regno Unito, tutti pronti a compiere lo stesso gesto politico.

Il riconoscimento rappresenta un segnale di sostegno al diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, in un momento in cui la guerra di Israele a Gaza ha già causato oltre 64.000 vittime, in gran parte civili, secondo fonti considerate attendibili dalle Nazioni Unite. Dopo quasi due anni di assedio e bombardamenti, la Striscia di Gaza è in gran parte ridotta in macerie, con una crisi umanitaria definita da numerosi organismi internazionali “catastrofica”.

L’Europa sembra finalmente convergere su una posizione più netta. Dopo mesi di esitazione, anche Bruxelles ha annunciato sanzioni contro i ministri e i coloni israeliani più estremisti, sospendendo pagamenti e cooperazione economica. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’Ue non può continuare a tollerare violazioni sistematiche del diritto internazionale.

Il riconoscimento della Palestina è visto da molti come un tentativo di rilanciare la prospettiva della soluzione a due stati, oggi a rischio estinzione. “Vogliamo dimostrare che il progetto di pace non è morto,” ha dichiarato Frieden, sottolineando come la comunità internazionale debba esercitare una pressione concreta per fermare l’occupazione e porre fine a quella che numerosi giuristi definiscono una politica di apartheid.

L’Italia, per ora, resta fra i pochi paesi europei a non riconoscere lo Stato di Palestina, pur mantenendo rapporti con l’Autorità nazionale palestinese tramite il proprio ufficio consolare a Gerusalemme. Ma il crescente movimento di solidarietà internazionale potrebbe spingere anche Roma a rivedere la sua posizione.

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