25 Agosto 2025
Donald Trump (fonte foto Lapresse)
Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato risolutamente che occorre porre fine alla carneficina in Ucraina. Finalmente parole di buon senso, e un cambio di passo rispetto alla linea sciaguratamente tenuta dall'amministrazione dell'arcobalenico e vegliardo Biden, che di tutto fece per propiziare la guerra senza fine (definendo ignobilmente Putin "macellaio"). Come più volte ho sottolineato, Donald Trump non è mosso da bontà d'animo o da istanze etiche: semplicemente, con sobrio realismo, ha capito che gli Stati Uniti d'America non sono attualmente nelle condizioni di poter sconfiggere la Russia di Putin. E che, dopo tutto, conviene provare a uscire dignitosamente da questa situazione scomoda, facendosi promotori della pace e della fine della carneficina, per riprendere le parole dello stesso Trump. Non dimentichiamo tuttavia che questa guerra è cominciata idealmente già negli anni Novanta, quando gli Stati Uniti d'America hanno preso a fagocitare gradualmente spazi un tempo appartenenti all'Unione Sovietica, con l'obiettivo di far capitolare la Russia e di normalizzarla in senso liberale e atlantista. L'Ucraina è stata soltanto una vittima delle politiche espansionistiche della civiltà del dollaro e dell'uccidente, naturalmente con la piena complicità del guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky, il burattino telecomandato da Washington in funzione antirussa. Ora che appare evidente a tutti come la Russia abbia di fatto vinto la guerra in Ucraina, gli Stati Uniti d'America provano con Trump a uscirne dignitosamente e, come usa dire, a salvare la faccia.
di Diego Fusaro
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